Bonifico bancario e postale: le parole vietate nella causale che fanno scattare i controlli del Fisco

Quando si trasferisce denaro con bonifico bisogna fare attenzione a cosa si scrive nella causale, perché ci sono delle parole bandite dalla legge. Ecco quali.

Il bonifico è uno dei metodi più utilizzati per effettuare delle transazioni e uno dei principali metodi di pagamento, perché permette di spostare rapidamente e facilmente le somme di denaro dall’ordinante al beneficiario.

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Bisogna fare attenzione alla causale dei bonifici (cityzen.it)

Affinché sia ritenuto valido dalla legge, il bonifico deve essere effettuato in maniera precisa e deve contenere una serie di indicazioni. Nel dettaglio, vanno sempre specificati i dati dei soggetti coinvolti nell’operazione, i loro IBAN, la somma oggetto della transazione e la data di esecuzione.

Un ulteriore elemento chiave è la cd. causale del versamento, che serve a individuare il motivo per il quale il denaro viene trasferito. In questo modo, non solo il destinatario saprà il perché del suo arricchimento, ma verrà garantita la trasparenza nel caso di controlli da parte delle autorità. Ci sono, però, delle espressioni che non andrebbero mai specificate nella descrizione della causale. Scopriamo di quali si tratta.

Parole da non usare nella causale dei bonifici: si rischia il blocco del conto corrente!

Quando si effettua un bonifico, va prestata massima attenzione a cosa si scrive nella causale, perché ci sono dei termini vietati, che potrebbero sollecitare un controllo fiscale. Anche la banca o l’Ufficio Postale, inoltre, potrebbe avere dei problemi e chiedere dei chiarimenti all’interessato.

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Ci sono delle parole vietate nella causale dei bonifici (cityzen.it)

Non esiste una normativa che individua quali sono le parole che non vanno trascritte nella causale dei bonifici, ma sono stati forniti dei suggerimenti sia dalla giurisprudenza sia dall’Agenzia delle Entrate, al fine di consentire l’esatto svolgimento delle procedure. Ci sono, poi, delle indicazioni nelle norme contro l’evasione fiscale.

Attenzione, perché si rischia il blocco del conto corrente. Le parole che potrebbero insospettire il Fisco sono: donazione (oppure regalo o dono), prestito, soldi per lavoro nero, pagamento per droga, tangente, contanti, scommesse.

Bisognerebbe, poi, evitare termini poco chiari o che possono far intendere delle irregolarità, come l’espressione “varie ed eventuali”. L’Agenzia delle Entrate può sempre accedere ai dati dei conti correnti e servirsene ai fini degli accertamenti informatici. In questo modo, è più agevole sventare probabili evasori fiscali e autori di gravi reati, come il riciclaggio di denaro.

In conclusione, per evitare problemi e sanzioni dopo un bonifico, è sempre opportuno indicare una causale chiara, precisa e coerente con la ragione della transazione. Ad esempio, se si è un inquilino, una causale corretta per il pagamento della rata mensile della locazione potrebbe essere “affitto mese di agosto 2024”, perché non lascia spazio a pericolosi fraintendimenti.