Quanto costa far studiare i figli? A pesare sulle tasche delle famiglie anche l’inflazione

Secondo uno studio condotto da Moneyfarm, la formazione dal nido all’università costa in media 135mila euro, il 3,7% in più rispetto allo scorso anno

 

L’educazione di un figlio, dal nido all’università, costa in media 135mila, il 3,7% in più rispetto allo scorso anno a causa dell’inflazione. A fare i conti in tasca alle famiglie italiane è uno studio di Moneyfarm, società di gestione del risparmio, che ha preso in considerazione non solo le spese dell’istruzione scolastica e universitaria, ma anche quelle relative alle altre attività formative, come lo studio delle lingue straniere, lo sport o l’acquisizione di competenze digitali.

In media il costo delle 160 attività che compongono il paniere monitorato da Moneyfarm è aumentato rispetto allo scorso anno del 5,6%. Per garantire a un figlio tutti gli strumenti più adeguati a rendersi indipendente e crescere professionalmente, i genitori sono disposti a uno sforzo economico notevole, ma oggi devono fare i conti anche con l’inflazione: educare un figlio nel 2023 richiede tra i 55mila e i 730mila euro (un anno fa la spesa oscillava tra i 53mila e i 700mila euro). Una spesa che ovviamente può variare in modo significativo in base agli obiettivi e alle inclinazioni personali dei figli oltre alle disponibilità economiche di ciascuna famiglia.

Quattro percorsi formativi: da 55.300 a 730mila euro

L’indagine prende in considerazione quattro percorsi di formazione. Nel primo scenario, il percorso “standard”, la spesa media per una famiglia ammonta a 55.300 euro, con un rincaro del 4,2% rispetto al 2022. Prevede, oltre all’istruzione pubblica dal nido alle superiori, anche un ciclo di 5 anni all’università statale e una quantità limitata di attività formative extracurriculari, come lezioni di inglese online (dai 6 ai 16 anni), l’acquisto di almeno un dispositivo elettronico e attività ludico-sportive come teatro, calcio e palestra. Tra tutte le voci, quella decisamente più salta è l’università: laurearsi in un ateneo pubblico a Milano costa in media 22.500 euro.

Nel caso del percorso “scientifico-tecnologico”, la cifra sale a 100mila euro (+5,8% rispetto al 2022). Oltre all’istruzione pubblica dal nido alle superiori (incluso il doposcuola fino alle scuole medie), include un ciclo di 5 anni all’università statale e diverse attività extra scolastiche come lezioni di inglese online, corsi di musica, abbonamento in palestra e l’acquisto di un dispositivo elettronico, a cui si aggiunge un corso di informatica e uno di intelligenza artificiale. L’università, statale e da fuori sede, rappresenta anche in questo caso il costo più impegnativo da sostenere, pari a quasi 61.700 euro.

Studenti all'ingresso della scuola
Foto Pexels / Stanley Morales – Cityzen.it

Il terzo (“New Age”) porta la spesa a 169.400 euro (+2,6% rispetto al 2022). Si tratta di un percorso di apprendimento basato sull’esperienza, come è il del metodo Steiner o Montessori. Prevede, dopo scuole dell’infanzia private (con rette annuali dagli 8.800 ai 15mila euro per il nido e dai 5.325 ai 15.350 euro per la materna) un’istruzione pubblica dalle elementari fino alle superiori (incluso il doposcuola fino alle medie) e un ciclo universitario di cinque anni all’università statale (da fuori sede). A fare la differenza rispetto ai primi due, sono soprattutto le attività extra curriculari e, in particolare, lo studio delle lingue straniere che, con lezioni private di due lingue straniere e vacanze studio all’estero, da solo richiede un esborso di 35mila euro complessivi.

Con l’ultimo percorso, quello “extra lusso”, il costo sale addirittura a 730mila euro, il 5,5% in più rispetto allo scorso anno. Prevede un’istruzione interamente privata e internazionale, dal nido all’università. In questo caso viene ipotizzata una formazione accademica a Londra o negli Stati Uniti, dove i costi sono insostenibili per la maggior parte dei portafogli (si va dai 286mila euro ai 595mila euro, inclusi vitto e alloggio). L’istruzione universitaria è unita a una lunga lista di attività extracurriculari, tra cui un corso di inglese, lo studio di una seconda lingua, vacanze studio coronate da un intero anno scolastico all’estero. Il tutto per un totale di 63.400 euro. Sul percorso complessivo pesano, seppur meno dell’istruzione, anche le attività sportive e sociali: un corso di musica, esperienze di volontariato all’estero, uno sport individuale e lezioni private con un personal trainer. Costo totale oltre 31.500 euro.

È innegabile: diventare genitori capovolge le prospettive di una coppia non solo dal punto di vista emotivo, ma anche finanziario. Cambiano le priorità di spesa e quello che prima poteva essere investito in viaggi o divertimenti deve, come prima cosa, servire a costruire il futuro del proprio figlio. Purtroppo, oggi i genitori devono fare i conti anche con l’inflazione”, commenta Davide Cominardi, investment consultant manager di Moneyfarm.