Pensione di reversibilità e la svolta INPS, assegno esteso anche ai nipoti

Una sentenza della Corte Costituzionale del 2022 è stata ora accolta dall’INPS con conseguente novità sul riconoscimento della pensione di reversibilità. 

L’INPS ha chiarito come gestire il riconoscimento della pensione ai superstiti in favore dei nipoti maggiorenni orfani che sono stati riconosciuti inabili al lavoro e che vivono a carico degli ascendenti. Le indicazioni sono contenute nella Circolare numero 64 del 7 maggio 2024.

Pensione di reversibilità cosa cambia per gli inabili
Pensione di reversibilità cosa cambia per gli inabili (Cityzen.it)

La pensione di reversibilità è un beneficio economico erogato dall’INPS ai superstiti di un pensionato o lavoratore defunto a fronte di un accumulo di contributi previdenziali nel passato. La misura si presenta sotto forma di assegno di reversibilità a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Ottengono il beneficio il coniuge, i figli, i figli inabili al lavoro, i maggiorenni a carico del genitore perché studenti, i fratelli celibi e sorelle nubile a carico del defunto prima del decesso.

Condizione necessaria per avere diritto alla pensione di reversibilità è la titolarità di una pensione diretta o l’accumulo minimo di 15 anni di contributi o cinque anni accreditati di cui tre negli ultimi cinque anni. Per quanto riguarda la durata del beneficio si tratta di un tempo variabile. Vitalizia se il coniuge non si risposa e fino ad una certa età o condizione per i figli.

Le novità per i nipoti inabili al lavoro, possono ottenere la reversibilità?

Nella sentenza numero 88 del 9 febbraio – 5 aprile 2022 la Corte Costituzionale ha stabilito l’illegittimità dell’articolo 38 del Decreto numero 818 del 26 aprile 1957 quando afferma che non sono inclusi tra i destinatari della pensione di reversibilità i nipoti maggiorenni organi inabili al lavoro e a carico dell’ascendente assicurato e poi defunto.

La sentenza che cambia la pensione di reversibilità
La sentenza che cambia la pensione di reversibilità (Cityzen.it)

Tale parte è inaccettabile perché il rapporto di parentela interessato subisce un trattamento irragionevolmente deteriore rispetto a quello con il nipote minorenne”. Di conseguenza si può considerare illogico e discriminatorio che i nipoti orfani maggiorenni inabili al lavoro e a carico del defunto siano esclusi dal trattamento pensionistico. Questi versano in una condizione di bisogno al pari dei nipoti minorenni, vivono in una condizione di bisogno e fragilità accentuata e non possono procurarsi in autonomia un reddito proprio per la condizione di cui soffrono.

In conclusione, i nipoti maggiorenni orfani con riconoscimento dell’inabilità al lavoro e che vivevano a carico del pensionato o lavoratore assicurato prima del decesso sono destinatari diretti della pensione ai superstiti. Vale anche la non convivenza a condizione che si dimostri il mantenimento abituale dell’erede da parte del defunto. Le domande respinte, dunque, dovranno essere riesaminate alla luce di questa indicazione.