Addio alla pensione se commetti questo errore gravissimo: lo fanno in molti e perdono tanti soldi

La maggior parte delle prestazioni pensionistiche sono compatibili con lo svolgimento di attività lavorativa. Ma in un caso bisogna stare attenti.

La legge consente ai pensionati di continuare a svolgere un’attività lavorativa autonoma o dipendente anche dopo la decorrenza della pensione.

pensione sociale e attività lavorativa
Chi percepisce la pensione sociale può lavorare? (cityzen.it)

Bisogna, però, rispettare determinati requisiti. Non è, infatti, vietato intraprendere un nuovo lavoro se si percepisce la pensione, ma è necessario non superare specifici limiti di reddito. In caso contrario, si rischia di ricevere un assegno di importo inferiore o, addirittura, di perderlo.

Un caso peculiare è quello della pensione (o assegno) sociale. Se i percettori svolgono attività lavorativa devono verificare che i redditi da lavoro siano inferiori all’importo della pensione, altrimenti quest’ultima viene azzerata oppure sospesa. Vediamo, dunque, quali sono le soglie da non superare.

Pensione sociale e attività lavorativa: quando sono cumulabili?

La pensione sociale viene riconosciuta, come misura di integrazione al reddito, ai soggetti che hanno compiuto 67 anni di età e versano in situazioni di disagio economico.

pensione sociale
Riduzione pensione sociale ai lavoratori (cityzen.it)

Per il 2024, la prestazione ammonta a 534,41 euro e viene corrisposta per 13 mensilità, per un totale annuo di 6.947,33 euro. Rispetto agli scorsi anni, l’importo è aumentato grazie alla rivalutazione del 5,4%.

In realtà, tale somma spetta in misura piena solo a coloro che hanno un reddito personale pari a zero, altrimenti si seguono tali criteri:

  • se il reddito coniugale non supera l’ammontare dell’Assegno sociale, ossia 507,02 euro, la pensione sociale viene erogata per intero;
  • se il reddito coniugale è superiore all’Assegno sociale, ma inferiore a 13.894,40 euro (cioè 2 volte l’importo della prestazione), la pensione sociale viene riconosciuta in misura parziale e viene determinata sottraendo a tale somma il valore percepito;
  • se si ha un reddito pari a zero ma si è coniugati con un soggetto che ha un reddito annuo di 8 mila euro, la pensione sociale è pari a circa 453 euro mensili, per un totale di 5.894,40 euro annui.

La legge consente ai percettori di pensione sociale di svolgere un’attività lavorativa, a condizione che il reddito percepito non sia superiore all’importo della prestazione. In pratica, non si può superare la soglia annua di 6.947,33 euro ( 13.894,66 euro per i coniugati).

A stabilire tale principio è l’art. 3, comma 6, della Legge n. 335/1995. Nel dettaglio, la norma chiarisce che se l’interessato ha dei redditi propri, la pensione viene riconosciuta in misura ridotta, fino a concorrenza dell’importo della prestazione (se non coniugato) oppure fino al doppio di tale importo (se coniugato).

Se non si rispetta tale limite massimo, la pensione sociale viene sospesa.

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