La Riforma in materia di eredità è destinata a rivoluzionare il sistema delle imposte di successione, grazie a una serie di agevolazioni. Chi potrà beneficiarne?
È in arrivo una Riforma che cambierà in maniera profonda il meccanismo delle successioni, introducendo la semplificazione delle procedure e dei vantaggi per alcune categorie di eredi. La novità inciderà sul metodo di calcolo e pagamento delle imposte di registro, di donazione e di successione, per i chiamati all’eredità.
Lo scopo è di eliminare molti oneri che gravano sugli eredi, attualmente costretti a sborsare elevate somme di denaro per ricevere il lascito (che, di fatto, viene decurtato dalle tasse). Devono, infatti, pagare una tassa del 4% del valore dell’eredità, per i trasferimenti tra parenti in linea diretta superiori a 1 milione di euro, del 6% per i trasferimenti tra fratelli o sorelle che eccedono 100 mila euro, del 6% per i trasferimenti tra altri parenti fino al quarto grado e affini fino al terzo grado (senza franchigia) e dell’8% per i trasferimenti tra altri soggetti (senza franchigia).
Cosa cambia con la Riforma e quali imposte dovranno essere pagate dagli eredi? Vediamo in cosa consistono le innovazioni più importanti.
La novità principale prevista dalla Riforma sull’eredità coinvolge i giovani minori di 26 anni, che potranno disporre direttamente dei beni. In pratica, avranno il diritto di usare i fondi accreditati sui conti bancari o postali rientranti nell’asse ereditario, per pagare le tasse previste dalla legge. In questo modo, potranno essere saldati in maniera agevolata anche gli eventuali debiti del defunto.
Un altro cambiamento riguarda l’introduzione di un meccanismo di autoliquidazione per la determinazione e il pagamento delle tasse di successione e di registro. Gli eredi potranno amministrare autonomamente la procedura, senza la necessità di farsi assistere da commercialisti o altri professionisti esperti.
La Riforma, poi, contempla delle innovazioni relative alla modalità di invio della Dichiarazione di successione, che potrà essere inoltrata telematicamente, entro 12 mesi dall’apertura della successione. Non sarà, inoltre, più obbligatorio l’indicazione delle informazioni delle vendite o delle cessioni effettuate nei sei mesi antecedenti né l’allegazione degli estratti catastali degli immobili e dei certificati dei registri pubblici di navi e aeromobili.
Se, infine, il defunto aveva trasferito quote sociali o azioni di una società di capitali o cooperativa ai figli o al coniuge, non dovranno essere pagate imposte su tali trasferimenti, a patto che questi ultimi comportino il controllo della società da parte degli eredi.
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