L’alimentazione, si sa, è strettamente collegata con la salute del nostro Pianeta. Vediamo, quindi, le regole da seguire per fare bene alla nostra salute e a quella della Terra
L’alimentazione è essenziale per la vita: ognuno di noi ha quotidianamente bisogno di acqua, ossigeno e cibo in quantità diverse. Adottando una dieta bilanciata, non solo possiamo prevenire patologie croniche e cardiovascolari, ma contribuiamo anche a ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di gas serra, promuovendo la salute del nostro Pianeta. Una delle principali fonti di produzione di CO2, infatti, deriva da ciò che consumiamo quotidianamente. Sapevate che, considerando le emissioni di gas serra, il settore alimentare contribuisce maggiormente al cambiamento climatico, incidendo per il 31% del totale? Questo è un dato significativamente superiore rispetto ai trasporti o al riscaldamento. Vediamo, quindi, quali sono le tecniche da utilizzare a tavola per il bene nostro e della Terra.
Tutti i consigli da seguire per fare del bene a noi e al Pianeta
Un recente studio italiano, promosso da Fondazione Cmcc, sembra aver trovato dei collegamenti tra una dieta equilibrata e la capacità di ridurre le emissioni di CO2 nell’aria, in modo tale da fare del bene anche al pianeta. Lo studio, denominato “Good for heart, good for the Earth” e portato avanti grazie alla collaborazione di diversi istituti italiani, coordinati dalla Fondazione Cmcc e dall’Unità di ricerca su nutrizione, diabete e metabolismo, è stato pubblicato sulla rivista “Nutrition, metabolism and cardiovascular disease” e propone l’adozione di un modello alimentare pratico e adatto a tutta la popolazione mondiale sana, in modo tale da diminuire l’assunzione di zuccheri, prodotti di origine animale, calorie e grassi che portano danni alla salute e al pianeta durante la produzione.
Come è stato condotto lo studio? La ricerca è stata sviluppata creando dei raggruppamenti dei cibi più consumati al mondo, dividendoli in sottogruppi in base alle loro proprietà nutrizionali. Successivamente è stato utilizzato un database in grado di collegarli al rischio di malattie cardiovascolari, in modo tale da permettere di creare una tabella per classificare gli alimenti dai meno ai più pericolosi per la salute.
La classificazione degli alimenti. Tra gli alimenti più sani, che portano a un minore rischio di sviluppare malattie cardiovascolari troviamo: frutta fresca, cerali integrali e cereali raffinati a basso indice glicemico.
Inoltre, sono stati individuati alimenti che rappresentano un rischio minore, ma solo se consumati in quantità ridotte. Tra questi, invece, troviamo: pesce, carne bianca, formaggio, legumi, uova, noci, oli vegetali e cioccolato.
Tra gli alimenti associati a un rischio più alto di sviluppare malattie cardiovascolari, invece, troviamo: carne rossa, cereali raffinati con alto indice glicemico, patate, grassi animali, oli vegetali tropicali e carni lavorate.
Da questi dati si può assumere che la dieta mediterranea è la migliore per quanto riguarda il consumo di prodotti vegetali, anche se sarebbe opportuno diminuire il consumo di carne rossa, carne lavorata, latte e formaggi. La combinazione di questi alimenti, oltre ad essere potenzialmente dannosa per l’organismo, rappresenta circa il 70% dell’apporto di carbonio settimanale.
In che modo il consumo di prodotti che rappresentano un rischio minore per la salute può risultare benefico per il pianeta?
Secondo diversi studi, circa il 37% delle emissioni di gas serra è legato alla produzione all’interno dei sistemi alimentari. I gas peggiori per l’atmosfera, come metano, anidride carbonica e protossido di azoto, infatti, vengono fortemente prodotti, tra le altre cose, anche dalla gestione del letame, dalla produzione di riso, dal trasporto e dalla lavorazione dei prodotti e dall’utilizzo di fertilizzanti sintetici.
Recenti stime hanno portato alla luce un dato interessante: le emissioni di gas serra dovute alla produzione alimentare di origine animale sono circa il doppio rispetto a quelle dovute alla produzione di origine vegetale.
Secondo le Nazioni Unite, con l’aumento della popolazione mondiale, la produzione alimentare dovrà aumentare di circa il 70% entro il 2050 per riuscire a soddisfare il fabbisogno, il che porterebbe ad un aumento delle emissioni di gas serra di circa l’87%.
Per questa ragione è fondamentale comprendere l’importanza di ciò che si mangia e dell’impatto che questo ha sulla propria salute e su quella dell’intero pianeta. L’auspicio è quello di vedere, in un futuro il più vicino possibile, una maggiore consapevolezza e desiderio di fare e farsi del bene, partendo proprio dalla tavola.
Ma quali sono, quindi, le 10 regole da rispettare a tavola per aiutare a mantenere in salute noi e anche il nostro Pianeta?
Diminuire il consumo di carne. L’eccessivo consumo di carne contribuisce a problemi cardiovascolari, ha un impatto ambientale distruttivo e, purtroppo, gli animali spesso sono privati della loro dignità.
Optare principalmente per i prodotti di stagione. La frutta e la verdura mostrano caratteristiche legate alle stagioni, quindi è cruciale consumarle in periodi appropriati. La loro coltivazione non implica notevoli consumi energetici.
Preferire l’acquisto dei prodotti locali. La freschezza è assicurata dai prodotti locali. Favorire le tipicità e le varietà del nostro territorio contribuisce a sostenere l’economia locale e le piccole filiere.
Allo stesso modo, acquistare il pesce locale. Molto del pesce disponibile è pescato in modo intensivo, allevato o importato da regioni lontane. Una selezione oculata del pesce acquistato può contribuire a ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione e ai trasporti.
Ridurre al minimo gli sprechi alimentari. Sprecare cibo equivale a sprecare risorse naturali. Molte volte si acquistano più articoli di quanti ne si consumino effettivamente. Redigere una lista degli acquisti o verificare la data di scadenza può esserci d’aiuto nel risparmiare.
Preferire il consumo di prodotti biologici. Optando per prodotti biologici, rifiutiamo l’impiego di agenti chimici e pesticidi. Questa scelta riduce in modo significativo il rischio di contaminazione del suolo e delle falde acquifere. Inoltre, spesso i cibi biologici risultano essere più salutari e saporiti.
Evitare, per quanto possibile, i prodotti imballati. Circa il 40% dei rifiuti generati è rappresentato dagli imballaggi. Quando è fattibile, si consiglia di privilegiare prodotti in forma sfusa o alla spina.
Evitare di consumare i prodotti troppo processati. Questi alimenti consumano più energia di quella che apportano. Optare per una mela al posto di uno snack sarà certamente più benefico per la nostra salute.
Bere l’acqua del rubinetto. L’impiego delle bottiglie di plastica sarebbe accettabile solo in caso di non potabilità dell’acqua di rubinetto. Contribuendo a limitare l’acquisto di imballaggi in plastica, forniamo un notevole aiuto all’ambiente.
Prestare molta attenzione all’etichetta che si trova sugli alimenti. Un numero crescente di prodotti sta adottando certificazioni ambientali. Ciò consente a noi e ai produttori di valutare con maggiore precisione l’impatto di ciò che consumiamo a tavola.