Di recente un uomo di 37 anni è stato infettato dal Virus B, o Herpes B delle scimmie: la malattia è potenzialmente letale.
La notizia di un giovane che, a seguito di un morso di macaco, ha contratto il Virus B ha fatto presto il giro del mondo. Le scimmie sono portatrici sane di questo patogeno, ma possono trasmetterlo agli esseri umani, per i quali invece risulta molto pericoloso.
L’uomo infettato, un 37enne di Hong Kong, è finito in terapia intensiva e come detto la notizia ha posto l’accento sulla malattia che ha contratto. Ecco perché gli scienziati sono in allerta.
Perché il Virus B o Herpes delle scimmie fa paura, anche in Italia
Pensando a un’infezione contratta tramite il morso di una scimmia potremmo credere che nel nostro Paese sia davvero difficile, se non impossibile, contrarre il Virus B. Ciò è in parte vero, ma la comunità scientifica consiglia di non abbassare la guardia.
Il Virus B, o Herpesvirus Simiae, è un patogeno conosciuto sin dagli anni ’30 e non siamo di fronte a qualcosa di nuovo, come il Covid. Ma ormai è chiaro che malattie considerate “lontane” o “innocue” stanno espandendosi in tutto il mondo e dunque potremmo assistere anche a un aumento di casi di contagio da Virus B.
Come detto, il patogeno è presente nei macachi ma questi animali sono immuni e non si ammalano. Tramite le feci, la saliva e l’urina il virus può però infettare altre creature animali e anche l’uomo. Il giovane che è stato morso da una scimmia è ancora ricoverato in terapia intensiva, e versa in condizioni gravi.
Inizialmente, il Virus B dà una sintomatologia simil influenzale e quindi si avverte debolezza, febbre, dolori muscolari, nausea e inappetenza. La ferita può presentare delle particolari vescicole. Se però l’infezione avanza perché non viene trattata tempestivamente, l’infezione da Herpesvirus simiae può provocare anche sintomi neurologici, danni cerebrali e danni al sistema nervoso. Le complicanze possono portare anche al decesso. Si stima che la mortalità del virus sia intorno al 70% e dunque siamo di fronte a una percentuale altissima.
L’infezione avviene per contatto diretto con una scimmia malata, ma il timore degli scienziati è che il virus possa poi passare anche da uomo a uomo, magari attraverso le droplet, le goccioline di saliva con cui si diffondono tante altre malattie Covid compreso.
Ecco perché, nonostante in Italia non abbiamo a che fare con contatti diretti coi macachi, la diffusione di persone infette (magari provenienti da Paesi stranieri) potrebbe innescare una nuova emergenza sanitaria.