Allerta AIFA per ritiro di un famosissimo farmaco per la pressione alta: è panico, i lotti interessati

L’AIFA ha pubblicato un avviso relativo al ritiro di un farmaco utilizzato per la cura dell’ipertensione. Per quale motivo è stato disposto il provvedimento?

L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha comunicato, con il provvedimento del 5 agosto 2024, che è stato ritirato dal mercato il noto medicinale per l’ipertensione “Idalazide 20mg/25 mg, nella confezione da 28 compresse rivestite con film in blister OPA/AL/PVC/AL.

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Sono stati ritirati dei farmaci per la cura dell’ipertensione (cityzen.it)

Il medicinale coinvolto è largamente diffuso per l’utilizzo tra i pazienti affetti da ipertensione (cd. pressione alta). Per questo motivo, il ritiro ha allarmato tantissime persone, che temono circa i possibili effetti sulla salute. Ma qual è il lotto interessato dal provvedimento? Scopriamolo.

Farmaco per l’ipertensione ritirato dal mercato: i motivi

Il lotto di Idalazide oggetto del ritiro è il BOA42301A, con scadenza 10/2026, AIC n. 044588061. Il farmaco è stato prodotto dalla ditta I.B.N. SAVIO S.r.L di Pomezia. Il provvedimento è stato disposto per ragioni cautelative, in seguito alla segnalazione della stessa ditta circa la possibilità relativa fuori specifica del titolo.

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Quale farmaco per l’ipertensione è stato ritirato in via cautelativa? (cityzen.it)

La ditta, inoltre, ha inviato comunicazione del ritiro anche al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, in modo da avviare i dovuti accertamenti.

L’idralazina è un farmaco che rientra nella categoria dei vasodilatatori, cioè che rilassano i vasi sanguigni per agevolare il flusso del sangue. Come abbiamo anticipato, viene impiegato per curare l’ipertensione, ma può essere somministrato anche ai pazienti che hanno subito la sostituzione di una valvola cardiaca o affetti da scompenso cardiaco.

Si assume sotto forma di compresse da deglutire, di solito per 2-4 somministrazioni giornaliere. L’idralazina, tuttavia, può avere degli effetti collaterali, come: cefalea, arrossamenti, dolori allo stomaco e vomito, perdita di appetito, diarrea o costipazione, lacrimazione e naso chiuso, rash cutaneo.

Nelle ipotesi più gravi, può causare svenimenti, febbre, accelerazione del battito cardiaco, dolore al petto, gonfiore ai piedi o alle caviglie, dolori muscolari e articolari. In tutte queste ipotesi, è essenziale contattare immediatamente un medico.

In ogni caso, al momento della prescrizione del farmaco, prima dell’assunzione, bisogna avvertire il medico circa eventuali allergie all’idralazina e ai suoi eccipienti, oppure all’aspirina, alla tartrazina e ad altri farmaci. Va, inoltre, segnalata l’assunzione di ulteriori medicinali o integratori e se si soffre di patologie croniche, reumatismi al cuore o malattie renali, epatiche e cardiache, se si ha avuto un infarto precedente o si si è incinte o si sta allattando.

L’eventuale somministrazione di idralazina va comunicata a chirurgi e dentisti e bisogna tenere a mente che l’alcool può favorire l’insorgenza degli effetti collaterali del principio attivo.