Annullamento dell’assunzione a tempo indeterminato per i dipendenti pubblici: la preoccupante sentenza della Cassazione

Sei stato assunto a tempo indeterminato presso una Pubblica Amministrazione? Il contratto di lavoro potrebbe essere annullato. Chi è a rischio?

Smettere di essere precari e ottenere un contratto a tempo indeterminato è una delle più diffuse aspirazioni tra i lavoratori. Per questo motivo, chi lavora presso un Ente da molto tempo, per mezzo di contratti flessibili o a termine, spera nella cd. stabilizzazione, cioè l’assunzione definitiva.

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Non sempre si può godere degli effetti della stabilizzazione (cityzen.it)

Questo meccanismo viene utilizzato, ad esempio, nel caso dei cd. Lavoratori Socialmente Utili, ossia precari che si trovano in condizioni di svantaggio e che svolgono attività dirette alla realizzazione di opere o alla fornitura di servizi a favore della collettività.

Non sempre, tuttavia, le Pubbliche Amministrazioni riescono ad assumere con contratti a tempo indeterminato i precari e, in alcuni casi, nonostante la stabilizzazione, il rapporto di lavoro potrebbe essere annullato. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con una rivoluzionaria sentenza, che ha causato il panico tra i lavoratori.

Il contratto di lavoro a tempo indeterminato può essere annullato in alcune ipotesi

Di recente, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15422/2024, ha risolto un contenzioso nato in relazione alla stabilizzazione di alcune categorie di lavoratori precari e, in particolare, dei Lavoratori Socialmente Utili.

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In quali casi un contratto a tempo indeterminato può essere annullato? (cityzen.it)

I giudici hanno specificato che lo svolgimento di attività socialmente utili non presuppone la costituzione di un rapporto di lavoro subordinato, ma un semplice rapporto speciale che interessa, oltre il singolo lavoratore, anche l’Amministrazione Pubblica e l’Ente previdenziale, che ha carattere assistenziale ed è diretto alla riqualificazione del personale.

Nel caso in cui dovessero mancare sufficienti fondi economici per l’assunzione a tempo indeterminato, i contratti di lavoro di stabilizzazione dei Lavori Socialmente Utili possono essere dichiarati nulli. Nel sottolineare tale principio, i giudici della Suprema Corte hanno richiamato l’art. 33 del T.U.P.I., per il quale, ogni anno, ciascuna Amministrazione ha l’obbligo di evidenziare le eccedenze di personale e la copertura finanziaria per finanziarie nuove assunzioni.

Chi non adempie non potrà assumere nuovo personale, con qualsiasi tipologia di contratto di lavoro. Questo perché non è possibile reperire dipendenti se non si hanno idonee risorse finanziarie e, inoltre, le assunzioni devono essere specificate nella Pianificazione Triennale del fabbisogno del personale. La norma serve ad assicurare la sostenibilità economica dei reclutamenti e a scongiurare ipotesi di eccessi di personale (e, di conseguenza, di spesa) nelle Amministrazioni Pubbliche.

Alla luce di tali considerazioni, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’annullamento della stabilizzazione dei contratti di lavoro degli Lavoratori Socialmente Utili interessati dalla vicenda della sentenza n. 15422/2024, assunti a tempo indeterminato dal 10 febbraio 2012.