Ottenere il TFR in anticipo è possibile, ma solo in determinate occasioni: cosa dice la legge e come fare domanda.
I lavoratori dipendenti che si trovano a dover fronteggiare spese improvvise possono contare su l’ipotesi di chiedere in anticipo una parte del TFR (trattamento di fine rapporto).
Di base, si tratta di una somma di denaro che un lavoratore accumula durante gli anni di servizio e che può ricevere al termine del rapporto di lavoro o in alcune situazioni particolari. Proprio in merito a queste condizioni, è possibile ottenere una parte della somma anche senza necessariamente concludere il rapporto di lavoro.
In primo luogo, la richiesta deve essere giustificata da motivi specifici, nonché rispettare alcuni requisiti sia da parte del lavoratore che dell’azienda. Innanzitutto, per i dipendenti privati l’anticipo del TFR è un diritto sancito dal Codice Civile, che può essere richiesto nel limite massimo del 70% del fondo già accumulato sino a quel momento.
Vi sono diversi casi in cui è considerato legittimo da parte del dipendente privato la richiesta del TFR anticipata. Il discorso cambia per i dipendenti pubblici: per ottenere il trattamento di fine servizio, in questo caso sarà necessario accordarsi con la banca per richiedere la somma in anticipo rispetto ai tempi di liquidazione standard dell’Inps, ma comunque dopo e non prima la cessazione del rapporto.
In linea massima, viene concesso l’anticipo del TFR ai dipendenti privati per svariate motivazioni di natura personale. Tuttavia, la percentuale dell’anticipo dipende dal tipo di motivazione per cui viene richiesto. Il primo requisito per ottenere la somma è l’età minima di servizio, ovvero otto anni di anzianità contributiva in qualità di lavoratore dipendente. La richiesta può essere effettuata solo una volta, a eccezione delle motivazioni sanitarie che possono prevedere più richieste (sia per se stessi che per un familiare), a patto che siano giustificate da certificazioni mediche.
Il TFR può essere richiesto anche in caso di un mutuo per prima casa; condizioni economiche non favorevoli, o come copertura nei periodi di congedo parentale. Sebbene non vi sono particolari vincoli, l’azienda non è obbligata a concedere la somma. Tra le varie motivazioni di quest’ultima, potrebbero esserci problemi economici o la concessione del TFR nello stesso periodo ad un altro dipendente.
La richiesta di anticipo del TFR dovrà essere presentata per iscritto al titolare, fornendo la documentazione necessaria (atto notarile per l’acquisto della prima casa, certificati medici, ecc), e compilando un modulo standard (reperibile anche online). Una volta ricevuto, il datore di lavoro dovrà fornire una liberatoria da far sottoscrivere al dipendente.
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