La Legge di Bilancio ha modificato i requisiti della pensione anticipata contributiva. Chi potrà continuare a usufruire dell’agevolazione?
Tra le attuali alternative per smettere di lavorare in anticipo c’è la cd. pensione anticipata contributiva.
Si tratta di una misura a cui hanno diritto solo i “contributivi puri”, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 e, dunque, prevede il calcolo dell’assegno con il solo sistema contributivo.
Chi sceglie questa opzione può accedere al pensionamento con soli 64 anni di età e con almeno 20 anni di contribuzione. L’ultima Legge di Bilancio ha, tuttavia, introdotto delle importanti modifiche ai presupposti della pensione anticipata contributiva, rendendola altamente penalizzante. Scopriamo a chi è riservata.
Coloro che decidono di richiedere la pensione anticipata contributiva devono soddisfare non solo il requisito anagrafico di 64 anni e quello contributivo di 20, ma devono anche aver maturato un assegno pensionistico pari a 3 volte l’Assegno sociale (ossia 1.603,23 euro).
Fino al 2023, era richiesta una prestazione ammontante a 2,8 volte l’Assegno sociale, ma la Legge di Bilancio 2024 ha incrementato tale requisito. Il limite delle 2,8 volte resta valido solo per le donne con un figlio, mentre quelle con due o più figli devono maturare una pensione pari almeno a 2,6 volte l’Assegno sociale.
Da quest’anno, inoltre, per ottenere l’accredito della prima rata della prestazione bisognerà attendere una finestra mobile di tre mesi.
Ma le limitazioni non finiscono qui, perché il Governo ha stabilito che, fino al compimento dell’età pensionabile (attualmente di 67 anni), la pensione erogata dall’INPS non potrà essere superiore a 5 volte il trattamento minimo e, dunque, non potrà ammontare a più di 2.993,05 euro.
Per la maturazione del presupposto contributivo, inoltre, vengono considerati solo i contributi effettivamente versati (obbligatori, volontari e da riscatto) e non anche quelli figurativi, accreditati a titolo gratuito oppure oneroso. Tutti i contributi devono essere versati dopo il 31 dicembre 1995.
Ulteriori tagli sull’importo della pensione sono, infine, previsti per specifiche categorie di lavoratori. Si tratta, in particolare, dei dipendenti pubblici iscritti alla Cassa per le Pensioni ai Dipendenti degli Enti Locali (CPDEL), alla Cassa per le Pensioni dei Sanitari (CPS), alla Cassa per le Pensioni degli Insegnanti di Asilo e di Scuole Elementari Parificate (CPI) e alla Cassa per le Pensioni degli Ufficiali Giudiziari.
Le penalizzazioni, tuttavia, verranno applicate per tali lavoratori solo se maturano i requisiti per la pensione anticipata contributiva nel corso del 2024, a condizione che abbiano almeno 15 anni di contribuzione accreditata fino al 31 dicembre 1995.
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