L’importo dell’Assegno Unico varia in base all’ISEE del nucleo familiare, che viene redatto da gennaio a marzo, ma da aprile si può effettuare un’altra operazione.
L’ISEE, come sappiamo, è uno strumento fondamentale per ottenere i benefit spettanti, e anche perché a seconda della situazione economica dei richiedenti l’Assegno Unico gli importi erogati saranno differenti.
Se l’INPS non trova conformità con le dichiarazioni effettuate, sospende le erogazioni e poi solamente dopo che la pratica è stata aggiornata con quanto richiesto saranno corrisposti tutti i benefit previsti, compresi eventuali arretrati.
Cosa cambia dal 1 aprile 2024 per l’Assegno Unico? Ecco cosa si può fare per aumentare l’importo
Le famiglie che desiderano aumentare l’importo dell’Assegno Unico possono muoversi sostanzialmente su tre fronti.
Il primo è quello di regolarizzare la pratica in caso l’Istituto di previdenza abbia trovato delle irregolarità; il secondo modo è quello di produrre l’ISEE corrente; il terzo è di comunicare all’INPS che entrambi i genitori hanno un lavoro.
L’ISEE corrente è un nuovo ISEE effettuato dopo quello valevole per l’anno in corso. Infatti come sappiamo l’ISEE va a guardare i redditi dei due anni precedenti e dunque in questo lasso di tempo potrebbe essere cambiata la condizione economica della famiglia.
Se ad esempio un componente del nucleo familiare ha perso il lavoro, o ha visto una riduzione importante dello stipendio, può dimostrarlo con l’ISEE corrente e di conseguenza l’Assegno Unico andrà ad alzarsi. Esistono però delle regole precise per redigere l’ISEE corrente, ovvero:
- aspettare il 1 aprile, perché prima non è possibile;
- nel nucleo familiare si deve essere verificata una variazione della situazione lavorativa per uno o più componenti il nucleo familiare;
- oppure una variazione negativa del 25% della situazione reddituale del nucleo familiare;
- oppure una riduzione del patrimonio complessivo del nucleo familiare superiore al 20% rispetto alla situazione patrimoniale individuata nell’Isee ordinario.
Naturalmente in caso di dubbio sui dati da dichiarare è possibile recarsi al Caf o al patronato, così da essere certi che si possa redigere l’ISEE corrente e quale documentazione serva.
Come detto poco sopra, poi, l’Assegno Unico aumenta anche nel caso in cui entrambi i genitori lavorano. Attualmente le normative “premiano” questa eventualità con una maggiorazione che di 34,10 euro per chi ha un ISEE pari o inferiore a 17.090,61 euro. Anche in questo caso, se uno dei genitori ha trovato un lavoro dopo che è stato redatto l’ISEE ordinario, potrà comunicare all’INPS la variazione e di conseguenza aumenterà anche l’importo dell’Assegno Unico.