La visita fiscale è un controllo sanitario al dipendente in malattia. Cosa fare se si è assenti quando il medico bussa alla propria porta?
Il datore di lavoro privato e pubblico e l’INPS possono inviare la visita fiscale presso il domicilio del lavoratore assente dal posto di lavoro per malattia al fine di verificare le reali condizioni di salute del dipendente e l’effettiva incapacità di svolgimento dell’attività lavorativa.
Il 2024 è iniziato con una novità in riferimento alla visita fiscale. Sono cambiate le fasce di reperibilità in cui il medico fiscale può recarsi presso l’abitazione del dipendente in malattia per accertante la condizione invalidante. Il cambiamento è stato determinato dal riconoscimento di una disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati. I primi, infatti, fino al 2023 dovevano rispettare fasce orarie più ampie rispetto ai secondi. Ora tali differenze sono state cancellate.
Tutti i dipendenti pubblici e privati dal 2024 dovranno essere reperibili per la visita fiscale dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00. Il medico può effettuare la visita su richiesta del datore di lavoro o dell’INPS in qualsiasi giorno della settimana, inclusi i giorni festivi e i fine settimana. Cosa succedere se si è assenti durante l’orario di reperibilità?
Se il lavoratore non è in casa durante la visita fiscale subirà la perdita del trattamento economico per i primi dieci giorni di malattia alla prima assenza. Per evitare conseguente gravi occorrerà giustificare l’assenza presentando idonea documentazione. La Legge 104 può rientrare in uno dei motivi per cui l’assenza sarà giustificata?
La risposta è no perché eventuali permessi di assenza dal posto di lavoro per assistere un familiare con disabilità devono essere richiesti in anticipo. Di conseguenza, utilizzare la Legge 104 per motivare l’assenza alla visita fiscale di controllo per malattia non è consentito. L’unico escamotage in caso di necessità improvvisa che porta a doversi allontanare dall’abitazione durante le fasce di reperibilità è darne preventiva comunicazione all’amministrazione indicando la diversa fascia oraria di reperibilità che verrà osservata.
Può succedere tale evenienza per una visita medica, per prestazioni specialistiche o altri giustificati motivi ognuno dei quali dovrà essere provato dal lavoratore per evitare conseguenze. Ricordiamo che alla seconda convocazione non ci sarà solamente la perdita del trattamento economico per i primi dieci giorni come alla prima assenza ma anche la riduzione del 50% del trattamento per il periodo di malattia residuo. Alla terza convocazione, invece, si perderà l’intera indennità INPS.
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