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AstraZeneca ammette in Tribunale la correlazione tra vaccino anti Covid e trombosi, cittadini nel panico

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Stefania Guerra

Le dichiarazioni di AstraZeneca sui decessi legati alla vaccinazione anti Covid hanno suscitato clamore, e forse è solo l’inizio di numerose battaglie legali.

Nel Regno Unito è in atto una causa intentata dai parenti di 50 vittime; la morte sarebbe avvenuta a causa del vaccino anti Covid di AstraZeneca.

AstraZeneca ha ammesso che i vaccini anti Covid possono causare effetti letali – Cityzen.it

Sono passati ormai 4 anni dalla pandemia da Covid ma ancora, riguardo ai vaccini, è molto difficile trovare esperti che affermino che possono essere pericolosi. Nonostante i sieri fossero sperimentali e nonostante numerose voci che hanno tentato di porre l’accento sugli effetti dannosi, si è sempre parlato dei vaccini anti Covid come prodotti sicuri al 100%.

Invece probabilmente non è così, e molti esperti adesso hanno più dati a sostegno delle loro tesi, comprese quelle che mettono in evidenza la possibilità che la vaccinazione porti a eventi avversi molto gravi, seppur rari come si sostiene, e anche mortali.

Ciò che spicca però è che per la prima volta la casa farmaceutica AstraZeneca ammette che possano accadere gravi effetti collaterali a seguito dell’inoculazione. La dichiarazione è avvenuta in Tribunale. Ecco cosa è successo.

I vaccini anti Covid di AstraZeneca possono innescare la sindrome da trombosi con trombocitopenia

Il vaccino di AstraZeneca era stato ideato dai suoi ricercatori, in collaborazione con l’Università di Oxford. Come per altri vaccini creati da altre case farmaceutiche, durante la pandemia venne garantita l’assoluta sicurezza, sebbene fossero prodotti realizzati in emergenza.

I vaccini anti Covid AstraZeneca possono causare trombosi mortali – Cityzen.it

Come tutti i medicinali, anche i vaccini Covid possono innescare reazioni avverse, anche gravi o fatali, ma fino a poco tempo fa il solo pensarlo era inconcepibile. Anzi, tutti ricorderanno senz’altro la battaglia tra pro-vax e no-vax, termini squalificanti che hanno generato tensioni invece di un dialogo costruttivo, persino tra esperti di fama mondiale.

Oggi, con un candore inquietante, la casa farmaceutica AstraZeneca ha ammesso che il suo prodotto anti Covid può “in casi molto rari causare TTS, la sindrome da trombosi con trombocitopenia. L’ammissione è arrivata a seguito della causa intentata da 50 familiari di altrettante vittime, decedute dopo l’inoculazione. La richiesta risarcitoria è altissima, circa 117 milioni di euro, ma ovviamente la questione è molto più ampia.

La notizia ci arriva da The Telegraph e i documenti relativi alle dichiarazioni di AstraZeneca risalgono a febbraio 2024. Naturalmente la casa farmaceutica si difende, e afferma che la correlazione è tutta da provare. Ma il nodo della questione è che fino ad oggi tutti i preparati anti Covid sono stati spacciati per assolutamente sicuri ed efficaci, affermazioni poi smentite dai fatti.

Eppure, nonostante le evidenze, anche scientifiche, si continua a parlare dei vaccini anti Covid come universalmente salvifici. Si continua a consigliarli alle donne in gravidanza, ai soggetti fragili o immunodepressi, persino a neonati e bambini. Eppure, come tutti i farmaci, possono innescare reazioni avverse, anche fatali.

Secondo la casa farmaceutica AstraZeneca, le altre, e anche l’OMS, i rari casi di morte sarebbero accettabili a fronte dei benefici dell’immunizzazione di massa. Ma ormai è chiaro che i sieri a mRNA o a vettore virale non hanno nemmeno avuto quell’efficacia tanto proclamata e difesa strenuamente. E dovrebbero sorgere ampie riflessioni non tanto su come sia stata gestita la pandemia da Covid, ma su come intendano gestire le prossime, visto che, come afferma l’OMS, ce ne saranno di sicuro. 

Stefania Guerra

Appassionata di lettura e di scrittura creativa, autrice di un racconto e di un romanzo, opero nel copywriting e nel digital marketing dal 2018; collaboro con diversi siti di informazione e per una testata giornalistica.

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