Molti istituti di credito stanno bloccando i conti correnti dei propri clienti. La ragione alla base di questa decisione è inquietante.
La crisi economica non accenna ad attenuarsi e molte famiglie stanno vivendo un periodo di forte disagio finanziario. Mettere da parte dei risparmi è sempre più difficile, soprattutto perché i costi dei beni e dei servizi essenziali aumentano sempre di più.
Ad accentuare i timori di migliaia di persone c’è la recente decisione delle banche di bloccare numerosi conti correnti. Per molti istituti, infatti, è venuto meno il rapporto di fiducia con i clienti e stanno provvedendo ad adottare tutte le misure necessarie per individuare i soggetti a rischio.
Senza dubbio, l’insolvenza è un fenomeno che va contrastato, ma il rischio è che tale situazione comporti un aggravamento delle finanze dei nuclei familiari. Cosa si può fare se il proprio conto corrente è stato bloccato?
Le banche stanno provvedendo a bloccare migliaia di conti correnti dei clienti che sono considerati “a rischio”. Cosa si intende con tale locuzione?
Non esiste una definizione precisa di tale fenomeno, perché ogni istituto di credito adotta propri strumenti per individuarli. Ci sono, quindi, motivi differenti per i quali si può essere considerati a rischio. Per esempio, potrebbero rientrare in tale categoria i correntisti che hanno una dubbia storia creditizia oppure che non forniscono sufficienti garanzie alla banca. O, ancora, coloro che compiono operazioni sospette, come le transazioni illecite, oppure i soggetti dediti al gioco d’azzardo.
In realtà, a tutela dei risparmiatori c’è la Legge n. 104/2023, che prevede delle garanzie contro eventuali decisioni sfavorevoli da parte delle banche. Nonostante gli obblighi imposti dalla normativa, molti istituti di credito li ignorano e bloccano ogni anno tantissimi conti correnti.
Ovviamente, anche nelle situazioni di accertato rischio, si dovrebbe, poi, provvedere allo sblocco una volta chiarita la situazione. Ma cosa possono fare i correntisti che hanno subito tale provvedimento? Se c’è un ritardi ingiustificato, gli interessati possono contattare le autorità competenti oppure avviare azioni legali per tutelare i propri diritti e difendere i risparmi affidati alla banca.
Se, invece, si tratta di un blocco giustificato, in quanto sorretto da oggettivi comportamenti illeciti o dubbi da parte dei correntisti, allora la questione non è di semplice risoluzione. Bisognerà, infatti, provare la liceità delle azioni. Se, tuttavia, il problema persiste, si rischia un blocco prolungato, con conseguenze devastanti dal punto di vista economico.
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