Sebbene sia una tassa automobilistica obbligatoria, esistono 4 modi per evitare il pagamento: i consigli dell’avvocato più seguito del web.
Come negare che il bollo auto sia una delle tasse automobilistiche più odiate, nonché ignorate dagli italiani. Tuttavia, come ormai noto, è obbligatorio pagarlo ogni anno, anche se l’auto è in garage, il proprietario è all’estero o se l’auto è ereditata e temporaneamente parcheggiata in attesa della divisione dell’eredità.
Questo differenzia il bollo dall’assicurazione Rc-auto, che, come sappiamo, richiede il rinnovo solo quando l’auto è in circolazione o parcheggiata in luoghi accessibili ad altri automobilisti, indipendentemente se il veicolo sia utilizzato o meno: basta esserne in possesso.
Tuttavia, è bene sapere che in caso di mancato pagamento del bollo, la polizia o un ente stradale non ha alcun diritto di controllarne o meno il pagamento, né vietare al conducente di utilizzare il mezzo, come diversamente avviene in caso di mancato pagamento dell’assicurazione.
Solo la regione, o in alternativa l’Agenzia delle Entrate possono verificare il pagamento e apportare eventuali sanzioni. A tal proposito, il noto Avv. Angelo Greco ci spiega nel dettaglio cosa succede in caso di mancato pagamento e, nel caso, come evitare le possibili conseguenze.
Partiamo col dire che, come ci spiega l’Avv. Greco, alcune categorie sono per legge esenti dal pagamento del bollo auto. Nonostante ciò, i casi di mancato pagamento sono molteplici e nella maggior parte dei casi non rientrano in queste casistiche. Ma è davvero possibile evitare di non pagare questa tassa in modo legale, evitando la tanto odiata cartella esattoriale? A chiarire la questione è l’avvocato che, di queste situazioni ne ha viste davvero tantissime.
Come ci viene spiegato, in primo luogo è necessario verificare la scadenza dell’Avviso di Pagamento. L’avviso di pagamento, infatti, deve essere spedito per legge entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui era dovuto il pagamento. Per contestare il pagamento, è necessario verificare attentamente la data di spedizione dell’avviso tramite il timbro postale, non il momento di ricevimento.
Inoltre, esistono degli specifici termini di prescrizione: il bollo auto ha un termine di prescrizione di 3 anni; pertanto, un accertamento può riguardare solo le ultime tre annualità non pagate. Inoltre, è bene sapere che il calcolo dell’imposta deve essere separato degli Interessi. A tal proposito, la cartella esattoriale non può unificare capitale e interessi. Questi ultimi devono essere indicati in modo analitico per ogni annualità.
L’ultimo trucco riguarda una semplice verifica della notifica: la cartella non può mai essere emessa senza un previo accertamento fiscale notificato precedentemente al contribuente. Contestare la mancata notifica, infatti, può rendere la cartella illegittima. A tal proposito è indispensabile ricordarsi di verificare la regolarità di quest’ultime.
In conclusione, assicurarsi della corretta ricezione della notifica, utilizzare i termini di prescrizione e le modalità di calcolo degli interessi possono essere strategie utili nel contestare una cartella esattoriale del bollo auto.
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