Fare un bonifico è ormai diventata una pratica comune, ma quali sono le parole da evitare nella causale? Ecco cosa c’è da sapere
Tra i metodi di pagamento più usati vi è il bonifico, dal momento che risulta essere molto semplice ed anche abbastanza veloce. Quest’ultimo infatti consente di spostare denaro facendo una facilissima operazione o dal sito del proprio istituto oppure direttamente da un’applicazione, laddove presente la funzione.
Quando si decide di effettuare un bonifico, però, è necessario avere a disposizione alcuni dati propri e del beneficiario del denaro. Tra questi: entrambi i codici IBAN, la somma da trasferire ed anche la data relativa alla transazione economica.
Questi elencati sono i dati essenziali da avere a disposizione quando si decide di procedere alla transazione, poi ogni conto corrente, probabilmente, avrà le proprie specifiche ed è quindi necessario controllarle prima di procedere alla transazione.
Oltre a questi, però, ogni qual volta si fa un bonifico potrebbe essere importante, seppur non obbligatorio, indicare una casuale, ovvero scrivere una sorta di breve descrizione relativa alla motivazione del bonifico stesso.
La causale è utile sia per far comprendere a colui che riceve il denaro la motivazione della transazione, sia per riuscire ad essere trasparenti con le autorità competenti che potrebbero effettuare dei controlli relativi allo spostamento di denaro.
Quando si effettua un bonifico, oltre ai dati del destinatario dell’importo, è anche utile, sebbene non obbligatorio, indicare una causale per i motivi citati sopra.
Esistono, però, alcune parole da evitare quando si scrive una causale dal momento che questo rappresenta un documento ufficiale e di conseguenza è necessario adoperare una terminologia adeguata.
In più, l’uso di determinate parole potrebbe far scattare dei controlli automatici sul proprio conto, magari per una semplice disattenzione; di conseguenza, è molto importante sapere cosa fare e cosa no.
Le parole da evitare ad esempio sono “donazione” o “dono”, oppure “prestito” o ancora “scommesse”. Altre parole possono esser ad esempio “contanti”, “denaro per lavoro in nero”, “tangente” e tutte quelle parole che comunque potrebbero far pensare ad una transazione non eseguibile per legge.
Un’altra cosa da non fare è scrivere una causale non molto chiara, oppure con parole che potrebbero essere fraintese. È dunque necessario usare un lessico corretto e congruo alla transazione che si sta effettuando.
Un esempio di dicitura corretta potrebbe essere “affitto relativo al mese di dicembre 2025”, o comunque casuali simili che specificano in maniera corretta la motivazione del bonifico da effettuare.
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