Come funziona il bonus 100 euro una tantum: quando sarà pagato, requisiti e come lo si richiede, gli aspetti da sapere in merito
Desta attenzione la tematica che si lega alle misure e ai bonus, da parte di coloro che ne hanno diritto, nel rispetto dei requisiti previsti e da rispettare. Di recente, il Consiglio dei Ministri ha proceduto all’approvazione di diverse misure che hanno a che fare con il lavoro, e fra questo vi è anche il bonus una tantum pari a 100 euro, il cui pagamento avverrà a gennaio 2025. I destinatari sono i lavoratori dipendenti monoreddito.
In merito al bonus da 100 euro, occorrerà farne richiesta scritta al datore di lavoro, dal momento che l’erogazione della misura non avrà luogo automaticamente. Inoltre, la richiesta stessa si lega a taluni requisiti da soddisfare e da dimostrare. In primo luogo, occorrerà essere in possesso di un reddito che, nel complesso, sia minore di ventotto mila euro. Poi, avere un coniuge e quantomeno un figlio, in entrambi i casi a carico. Oppure, non avere il coniuge a carico ma avere il figlio.
Altresì, al fine della possibilità di poter richiedere il bonus in questione approvato di recente dall’Esecutivo, l’importo dell’imposta lorda sul reddito, IRPEF, del soggetto, dovrà esser maggiore delle detrazioni a cui ha diritto.
Tematica dunque rilevante e dal forte interesse, quella che si lega al bonus 100 euro una tantum, il cui pagamento, come detto, avrà luogo a gennaio per coloro cui ne hanno diritto. Nel momento in cui il lavoratore dipendente fosse incapiente, ovvero qualora l’IRPEF oggetto di pagamento fosse minore delle detrazioni fiscali, oppure qualora il reddito imponibile dello stesso fosse tanto basso da esonerarlo rispetto al pagamento dell’imposta, non sarà possibile farne richiesta.
In sintesi dunque, di fatti alla misura si lega un soglia minima reddituale, poiché i soggetti interessati che percepiscono una cifra minore di 8500 euro annui sono sotto la soglia di reddito per cui si deve il pagamento IRPEF. L’importo della misura, cento euro, non sarà netta bensì un’indennità lorda.
Considerando che il bonus spetta a chi ha redditi, nel complesso, sino a ventotto mila euro, l’aliquota da applicare dovrebbe essere quindi quella del 23%. Sostanzialmente la misura, al netto, si agirebbe sui settantasette euro all’incirca. Occorre anche tener presente che la misura verrà rapportata al periodo di lavoro, e quindi l’importo al lordo totale è da considerare soltanto nel caso dei dodici mesi di occupazione.
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