Se a lavorare sono entrambi i genitori, attenzione al bonus: sino a 400 euro in più, e occhio anche all’ISEE più basso
Quando si parla di temi di natura economica, come nel caso di bonus misure e agevolazioni, comprensibilmente l’attenzione di tanti si accende, al pari della voglia di approfondire requisiti, funzionamento ed aspetti da sapere.
Lo Stato rende disponibile varie misure per i cittadini ma in tale specifico caso, ad esser approfonditi, sono due strumenti che riguardando soltanto le famiglie che vedono sia l’uno che l’altro genitore lavorare.
Più nel dettaglio, in un caso il punto si lega alla maggiorazione compresa all’interno dell’Assegno unico per figli a carico, il cui importo nell’anno incorso arriva sino a quattrocento euro annui. L’altro aspetto invece si lega al calcolo maggiormente favorevole per quanto riguarda l’ISEE.
Si tratta di misure che non vengono riconosciute automaticamente tramite richiesta dell’Assegno unico o ISEE, poiché gli interessati dovranno specificare alcune voci in fase di domanda. Ecco dunque di seguito alcuni aspetti da sapere sui due elementi.
Un primo aspetto da approfondire, in ottica di misure, agevolazioni e bonus a cui prestare attenzione, e nel dettaglio a proposito dei nuclei familiare dove a lavorare sono tutti e due i genitori, è quello legato all’Assegno Unico Universale in cui, per ciascun figlio a carico, si ha diritto ad un incremento. Nella migliore dell’ipotesi, tale incremento si aggirerà sui quattrocento euro annui.
L’aumento è attualmente di 34.10 euro al mese per ISEE non maggiori di 17.090,61 euro. Ovvero, si tratta di 409.20 euro all’anno per ogni figlio. Più l’ISEE è alto e minore sarà l’incremento, e nello specifico: 30.70 euro (ISEE di 20mila euro); 24.60 euro (ISEE di 25mila euro); 18.60 euro (ISEE di 30mila euro).
E ancora, 12.50 euro (ISEE di 35mila euro); 6.60 euro (ISEE di 40mila euro); e si arriverà poi a zero nel caso di ISEE pari o maggiore di 45.574,96 euro.
Per quanto attiene alla richiesta, questa andrà fatta in concomitanza della domanda di Assegno Unico. Occorrerà barrare “Dichiaro di avere diritto alla maggiorazione come da art.4 comma 8 del D.Lgs n° 230/2021”. La voce è ubicata in fondo alla pagina.
In tal caso, occorre che l’attività di lavoro sia svolta al momento della presentazione della richiesta. Nel momento in cui tale condizione non dovesse più essere presente nel corso del periodo in cui si beneficia dell’assegno, bisognerà comunicare subito il cambiamento, tramite la modifica della domanda. La sezione a cui far riferimento è “consulta e gestisci le domande presentate”.
Destano dunque attenzione le misure, i bonus ed i vantaggi a cui si potrebbe accedere nei casi previsti, proprio come nel caso dell’ISEE, che si calcola valutando redditi e patrimoni (20%) dividendoli per la scala d’equivalenza. Si tratta di un valore assegnato al seconda del numero di componenti della famiglia, e valutando al contempo ulteriori determinati situazioni, ad esempio se vi sono minori oppure disabili.
Più elevata sarà la scala d’equivalenza e più basso sarà l’ISEE. Dunque, nel caso di una famiglia con figli minori, dove sia l’uno che l’altro genitore (o il solo presente) abbiano lavorato quantomeno per sei mesi nell’anno a cui si riferiscono i redditi e i patrimoni dichiarati, si aggiunge alla scala d’equivalenza un valore di 0.2 oppure 0.3 (se c’è quantomeno un figlio minore di 3 anni).
Un ISEE minore, a cui si legheranno più possibilità d’aver accesso a bonus e misure, e proprio per tale motivo occorre stare attenti alla compilazione dell’ISEE o rivolgersi a CAF e personale esperto. Pur trattandosi infatti del modello precompilato, gli interessati dovranno specificare che sia l’uno che l’altro genitore lavorino, e per farlo occorrerà recarsi al modulo MB.1 Quadro A, barrando il riquadro con la voce inerente e dedicata.
Un’operazione, questa, che andrà svolta soltanto qualora, ad esempio, nel 2022 (ovvero l’anno di riferimento per l’ISEE 2024), a risultare lavorati siano quantomeno sei mesi. Hanno diritto all’agevolazione anche i nuclei monogenitoriali, quelli cioè dove il solo genitore presente ha svolto attività lavorativa nel periodo considerato dall’ISEE, e in questo caso si dovrà anche barrare il riquadro successivo.
Questi, alcuni dettagli generali sul tema, che è opportuno approfondire presso esperti del campo e professionisti del settore, per saperne di più e chiarire eventuali dubbi.
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