Il Decreto anziani raccoglie iniziative importanti rivolte alle persone avanti con gli anni. Tra le misure un aiuto economico da 850 euro.
L’obiettivo del Decreto anziani è andare incontro alle esigenze di una particolare fascia della popolazione, quella più fragile e con tante necessità che difficilmente possono essere soddisfatte in autonomia.
Il 18 marzo 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto anziani, volto a tutelare i cittadini più avanti con gli anni. Gli obiettivi sono prevenire la vulnerabilità, promuovere la salute, l’invecchiamento attivo, la telemedicina, la medicina preventiva, combattere l’isolamento sociale e colmare il vuoto della mancanza di legami affettivi. Alcune iniziative, poi, si occupano di mantenere alte le capacità fisiche, cognitive e sociali oppure di incentivare l’alfabetizzazione digitale.
Tanti aiuti importanti a cui si aggiungono altre misure assistenziali come l’Assegno unico universale o Prestazione Universale che raccoglierà diversi benefici oggi concessi agli anziani, inclusa l’indennità di accompagnamento. La sperimentazione di questo aiuto partirà nel 2025 e potrebbe portare un’erogazione di circa 1.400 euro mensili. Scendiamo nei dettagli per capire come arrivare ad ottenere questa cifra importante.
La prestazione universale avrà di base un importo di 850 euro mensili e sarà erogato alle persone anziane non autosufficienti. Se associato all’indennità di accompagnamento potrà essere integrato di altri 531,76 euro in modo tale da concedere l’erogazione di poco meno di 1.400 euro al mese. Per poter ottenere la misura occorrerà dimostrare di essere anziani incapaci di provvedere a sé stessi e i soldi dovranno essere impiegati per pagare lo stipendio di un collaboratore domestico e per comprare servizi di assistenza.
Tra i requisiti un’età anagrafica minima di 80 anni, un reddito ISEE entro i 6 mila euro e un livello di bisogno assistenziale gravissimo. Significa che a ricevere la Prestazione saranno circa 25 mila persone. Come detto, la somma erogata si compone di due quote. La prima è fissa e corrisponde all’indennità di accompagnamento (531,76 euro nel 2024) mentre la seconda è di 850 euro (assegno di assistenza).
Se rimarranno soldi non spesi si dovranno restituire perché, come detto, non è concesso spenderli se non per comprare servizi di assistenza forniti da collaboratori domestici o imprese private di cura e assistenza agli anziani. Tra le indicazioni in relazione al Bonus riferiamo che l’importo non concorre alla formazione del reddito e non può essere pignorato. Non è ancora possibile inviare domanda di accesso alla Prestazione Unica Universale. Bisognerà attendere presumibilmente la fine dell’anno.
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