Leggendo la Legge di Bilancio 2024 c’è chi dice ci sia un Bonus dentista. Al momento è un miraggio tranne per due categorie di cittadini.
Si promette un Bonus dentista che ancora non è arrivato. Eppure le cure odontoiatriche costano e ci sarebbe proprio bisogno di un contributo per aiutare i cittadini con redditi bassi.
La copertura odontoiatrica riguarda solo un 30% della popolazione. La maggior parte delle famiglie è costretta e rivolgersi a studi privati per problemi dentali, soprattutto quando si tratta di interventi seri. Diciamo la verità, il dentista non è proprio la figura più amata. C’è chi tende a rimandare e rimandare una visita perché tutti quegli attrezzi presenti nello studio fanno abbastanza paura. Eppure ritardare potrebbe significare che un piccolo doloretto diventi un grande supplizio.
La pulizia dei denti, il controllo della chiusura dentale, la rimozione di tartaro e placca sono gli interventi più semplici da affrontare. Poi c’è la desensibilizzazione del dente, la rimozione dei denti del giudizio, la costruzione di ponti, il raddrizzamento dei denti. Insomma, i problemi dentali sono di diversa natura e gravità ma sono tutti molto costosi. Bene che vada si spenderanno 50 euro ma si può arriva a spendere migliaia di euro.
Il Servizio Sanitario Nazionale copre alcune prestazioni ortodontiche. Ecco perché i cittadini chiedono un dentista sociale o un Bonus per ammortizzare le spese ma, purtroppo, non c’è nulla di tutto questo. Nel 2024 ci sono solo due categorie di cittadini che possono ottenere ad alcune condizioni cure odontoiatriche gratuite.
Parliamo dei bambini tra zero e 14 anni che possono sottoporsi a controlli odontoiatrici gratuiti a scopo preventivo. Non si pagano esami radiologici, estrazioni, interventi chirurgici, trattamenti ortodontici, ablazioni del tartaro presenti nei LEA, Livelli Essenziali di Assistenza. La seconda categoria è quella dei soggetti vulnerabili che a causa di un problema odontoiatrico non trattato potrebbero aggravare una situazione già compromessa.
Si tratta di persone in attesa di trapianto, con cardiopatie congenite cianogene, con immunodeficienza grave, con patologie oncologiche ed ematologiche in trattamento con radioterapia o chemioterapia oppure a rischio di severe complicanze infettive oppure con emofilia grave o patologie dell’emocoagulazione congenite, iatrogene o acquisite. Oltre la vulnerabilità sanitaria c’è, poi, la vulnerabilità sociale. In questo caso non sono i problemi di salute a garantire cure gratuite ma le difficoltà finanziarie. Spetterà alle amministrazioni locali attivare iniziative come agevolazioni e detrazioni per favorire l’accesso alle prestazioni ortodontiche dei cittadini economicamente fragili.
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