Come funziona il bonus mamme disoccupate e chi riguarda: i requisiti per richiedere l’assegno di maternità dei Comuni versato da INPS
Quando si parla di misure e prestazioni economiche l’attenzione è sempre molto alta, proprio come nel caso del Bonus mamme disoccupate, a cui si può aver accesso nel rispetto dei requisiti e delle condizioni previste. Si tratta, più nel dettaglio, dell’assegno di maternità comunale che viene versato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, prestazione che è aumentata in virtù della rivalutazione del 5,4% nel 2024.
Chi sono i destinatari e come si può richiedere l’assegno di maternità dei Comuni, noto anche come bonus mamme disoccupate? Tale prestazione, erogata dall’INPS ma tramite richiesta al Comune di residenza, in virtù della rivalutazione del 5,4% è stata aumentata nel 2024 sino ad un massimo di 404.17 euro al mese e per cinque mensilità.
Nel complesso, si tratta quindi di 2.020,85 euro. A prevederlo è il DPCM la cui pubblicazione in GU ha avuto luogo lo scorso 7 febbraio. Occorre poi anche tener presente che la richiesta della prestazione va fatta entro 6 mesi dalla nascita del figlio, oppure dall’ingresso in famiglia del minor adottato oppure in affido pre-adottivo.
Il bonus mamme disoccupate è dunque un assegno di maternità comunale. Il nome può cambiare in base al Comune dove viene finanziato, ed è concesso ai sensi dell’articolo 74 – legge 26/03/2001, numero 151. La misura è destinata ai cittadini privi della copertura previdenziale o con la copertura che si limita ad un determinato importo stabilito a cadenza annuale.
Il bonus mamme disoccupate è una delle misure per agevolare le famiglie, una prestazione assistenziale la cui concessione si lega ai Comuni, ed il cui pagamento si lega all’INPS. Il sostegno è ideato per le neo mamme a basso reddito, presumibilmente ma non obbligatoriamente prive di lavoro. Al riguardo, la misura in questione non va confusa con l’assegno statale di maternità, ora disattivo, la cui concessione riguardava le mamme precarie.
Quest’ultima misura è stata assorbita dall’AUU. Ad averne diritto erano le madri con lavori atipici e discontinui, con quantomeno tre mesi di contribuzione da diciotto a nove mesi prima della nascita del figlio o dell’arrivo in famiglia del minore. L’assegno di maternità comunale riguarda invece le mamme che risiedono in Italia ed il requisito ISEE.
Ancor più nel dettaglio dei requisiti, il bonus mamme disoccupate spetta a cittadini italiani, comunitari oppure stranieri che abbiano il titolo di soggiorno, nelle casistiche del parto, dell’adozione o dell’affidamento pre-adottivo, che rispettino determinate condizioni. Ovvero, dimostrare di esser in possesso di un reddito minore di una certa soglia, che viene decisa a cadenza annuale, e non possedere nessuna copertura previdenziale, o possederla ma entro una specifica cifra stabilita annualmente.
E ancora, non beneficiare già di altro assegno di maternità INPS (legge 23.12.199, numero 488), e poi il requisito ISEE di 20.221,13 euro, per l’ottenimento dell’assegno in misura intera. Non è possibile cumulare la misura con ulteriori trattamenti previdenziali. Ciò, tranne qualora non spetti avere, dal Comune, la quota differenziale.
La richiesta si può fare entro 6 mesi dalla data del parto oppure dall’ingresso in famiglia del minore, al Comune. Sarà infatti al Comune di residenza che occorrerà presentare la domanda, con quest’ultimo che provvederà a controllare che sussistano i requisiti previsti. Il termine ordinario legato all’assegnazione degli assegni è di trenta giorni.
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