Bonus pensione per chi è nato nel 1963: c’è l’assegno ad un passo!

I nati nel 1963 hanno compiuto o compiranno 61 anni nel 2024. Quali sono gli scivoli di pensionamento da sfruttare?

Andare in pensione con sei anni di anticipo rispetto la pensione di vecchiaia è possibile a determinate condizioni. Certo non è facile ma alcuni lavoratori possono compiere l’impresa nell’anno in corso.

La pensione per chi è nato nel 1963
La pensione per chi è nato nel 1963 (Cityzen.it)

Il requisito anagrafico è indispensabile per andare in pensione utilizzando determinati scivoli. Oltre al pensionamento a 67 anni di età ci sono diverse forme che anticipano l’uscita dal mondo del lavoro. C’è Quota 103, ad esempio, che richiede il compimento dei 62 anni di età (con 41 anni di contributi) o la pensione anticipata contributiva che si raggiunge a 64 anni di età.

Altri scivoli, invece, prevedono unicamente il requisito contributivo – vedi la pensione per i precoci o la pensione anticipata ordinaria – più altre condizioni da soddisfare. Generalmente è difficile riuscire ad anticipare l’uscita dal mondo del lavoro di cinque o sei anni rispetto la pensione di vecchiaia. Alcune categorie di cittadini, però, possono riuscirci anche nel 2024. Gli invalidi, ad esempio, con percentuale riconosciuta pari o superiore all’80% possono andare in pensione a 61 anni se uomini (nati quindi nel 1963) e a 56 anni se donne con venti anni di contributi.

La pensione per chi è nato nel 1963: chi può accedervi?

Opzione Donna è la misura che permette alla lavoratrici di andare in pensione a 61 anni e non solamente con i requisiti previsti dalla Legge di Bilancio 2024. Andiamo per ordine. Nel 2024 possono accedere allo scivolo pensionistico le lavoratrici senza figli a 61 anni, con un figlio a 60 anni e con due o più figli a 59 anni. Dovranno aver accumulato 35 anni di contributi e accettare il sistema di calcolo contributivo pur avendo iniziato a versare contributi prima del 1996.

In pensione a 61 anni nel 2024
In pensione a 61 anni nel 2024 (Cityzen.it)

I requisiti anagrafici non sono gli stessi previsti nel 2023 né negli anni precedenti. La misura è stata modificata e i paletti sono diventanti più stringenti. Già dallo scorso anno possono accedere ad Opzione Donna solamente le caregiver da almeno sei mesi, le invalide al 74% e le disoccupate/impiegate in aziende in stato di crisi. Nel 2022, invece, lo scivolo era aperto a tutte le lavoratrici e al raggiungimento di un’età anagrafica minore come negli anni precedenti.

Per la cristallizzazione del diritto le lavoratrici che a tempo debito hanno maturato i requisiti previsti in quell’anno possono ancora accedere ad Opzione Donna nonostante le modifiche alle condizioni. Non sono solo le nate nel 1963 senza figli e appartenenti alle tre categorie citate a poter accedere a 61 anni alla pensione ma tutte quelle che prima del 2022 hanno soddisfatto le condizioni e atteso per il pensionamento.