Si preannunciano tempi duri per i proprietari di casa. Il Bonus ristrutturazione non avrà più un’aliquota del 50% bensì del 30%.
Qualche mese ancora per ristrutturare casa con detrazione al 50%, poi si perderanno molti soldi. Proprio nel momento in cui ci sarà maggiore bisogno di aiuto l’agevolazione perderà colpi.
Entro il 2030 i proprietari di immobili dovranno ridurre i consumi per raggiungere l’obiettivo della riduzione del 16% minimo del consumo medio dell’intero parco immobiliare residenziale. Entro il 2035, poi, la percentuale dovrà arrivare almeno al 20/22%. Tutto questo significa spendere tanti soldi – anche fino a 60 mila euro – per riqualificare la propria abitazione dal punto di vista energetico. Qual è l’alternativa? Non seguire le indicazioni della Direttiva Case Green dell’UE e far perdere valore all’immobile (anche fino al 40% di svalutazione).
Gli italiani hanno pensato e sperato che per adeguarsi alla Direttiva avrebbero potuto contare su agevolazioni migliori di quelle vigenti. Ora ci sono diversi Bonus con detrazioni tra il 50 e il 75% ma il problema è legato proprio alla modalità di recupero delle spese. Si ammette solo la detrazione, con dilazione del rimborso in dieci anni sul 730. Teniamoci strette queste soluzioni, si prevedono tempi ancora più bui.
L’aliquota del 50% scadrà il 31 dicembre 2024. Nel 2025 scenderà al 36% fino al 2027 e dal 2028 al 2033 arriverà al 30%. A definire queste nuove aliquote la Legge di Conversione del Decreto Superbonus approvata dal Senato. Le modifiche apportate al Bonus ristrutturazione, dunque, non toccheranno solamente l’attuale aliquota ma anche quella ordinaria del 36% su spesa massima di 48 mila euro (per il 2024 è di 96 mila euro).
Niente più condizioni favorevoli e addio anche alle condizioni originarie. La rimodulazione fa scendere la detrazione al 30% dal 2028 al 2033. Proprio nel bel mezzo della Direttiva Case Green che impone alle famiglie di effettuare lavori per evitare che la propria casa acquistata con sacrifici valga pochissimo. Il 30% riguarderà tutte le spese ammesse, dagli interventi di manutenzione ordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia sulle singole unità immobiliari agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su parti comuni di edifici residenziali.
Varrà anche per i lavori su immobili danneggiati da calamità naturali e per l’eliminazione delle barriere architettoniche nonché per la bonifica dall’amianto e l’acquisto di box auto. Resterà la detrazione al 36% dal 2025 per l’acquisto e restauro di immobili venduti da cooperative edilizie o da imprese di costruzione/ristrutturazione immobiliare. Si fermeranno qui le novità? Impossibile dirlo, l’UE chiede la riscrittura completa della normativa sui Bonus edilizi. Vedremo cosa deciderà di fare l’Italia.
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