Tanta attesa per il cosiddetto Bonus tredicesima inserito nel Decreto primo maggio dal Governo. L’approvazione c’è stata ma anche l’esclusione di molti cittadini.
Da settimane è uscita la notizia di un Bonus aggiuntivo per i lavoratori. L’hanno chiamato Bonus tredicesima – qualcuno anche Bonus befana – perché l’idea è di erogarlo nel mese di gennaio, subito dopo l’erogazione della mensilità aggiuntiva.
Se l’idea è di cercare l’approvazione dei lavoratori, non è escludendo due importanti categorie di cittadini che si otterrà. Il Governo ha approvato il Bonus tredicesima nel Decreto primo maggio dedicato a chi ha un reddito basso. Prevede l’erogazione di un’indennità fino a 100 euro nel 2025. Non si tratta certo di una grossa cifra ma è comunque un sostegno aggiuntivo rispetto agli altri interventi attivati per cercare di aumentare le entrate dei cittadini.
Ricordiamo il pacchetto di misure della Legge di Bilancio 2024 con il taglio del cuneo fiscale, l’imposta sui premi produzione al 5%, la decontribuzione per le mamme lavoratrici con due o più figli, l’aumento della soglia dei fringe benefit. Ora si prevede un aiuto in più, questo Bonus dal valore massimo di 100 euro accreditato a gennaio 2025 per coprire almeno in piccola parte le spese del mese di dicembre tra regali di Natale, pranzi in famiglia e cenoni.
Il Bonus nasce come misura temporanea in attesa che la detassazione della tredicesima possa diventare strutturale. Mancano le risorse, al momento, per mettere in atto le intenzioni previste dalla Riforma fiscale. Per ora, dunque, bisognerà accontentarsi di un bonus extra che verrà versato, però, unicamente ai lavoratori dipendenti. La busta paga sarà più ricca di 100 euro mentre rimarranno senza alcun aiuto i pensionati e i lavoratori autonomi.
I grandi esclusi sono sempre loro, dunque, i professionisti e i titolari di Partita IVA o collaboratori senza Partita IVA. Sembra quasi che questa grande categoria non abbia mai bisogno di aiuti perché ogni Governo l’ha sempre esclusa da tanti supporti economici. Per i pensionati, invece, si tratta di una sorpresa. Solitamente godono di trattamenti vantaggiosi soprattutto se hanno redditi bassi.
E il Bonus tredicesima è riservato proprio a chi ha redditi entro i 28 mila euro, una moglie e almeno un figlio a carico oppure se si è genitori single con minimo un figlio a carico. I dipendenti dovranno autocertificare la soddisfazione dei requisiti a fine anno comunicando al datore di lavoro anche il reddito complessivo. Infine, serve la capienza fiscale essendo il Bonus calcolato sull’imponibile IRPEF.
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