Sta arrivando una rivoluzione che si completerà a partire dal 30 giugno. A cambiare non solo la definizione di disabilità.
Il Decreto Disabilità modifica i criteri di riconoscimento della disabilità, le percentuali assegnate e introduce novità quali il progetto di vita e l’accomodamento ragionevole.
Il Governo ha deciso di rivoluzionare il tema della disabilità in Italia adottando una nuova definizione e individuando nuove percentuali di invalidità. Le misure principali entreranno in vigore il prossimo 30 giugno 2024 mentre altre indicazioni saranno attive da gennaio 2025. Il fine del Decreto numero 62 del 2024 è riformare la disciplina di settore garantendo un progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato da parte dei cittadini con disabilità riconosciuta.
Per cercare di eliminare gli ostacoli sulla strada che porta l’invalidità ad ottenere il riconoscimento della disabilità, il Decreto impone nuove misure e sostegni che tutelino in pieno i diritti civili e sociali delle persone. Il cambiamento parte dalla definizione di disabilità. Sarà considerato persona disabile chi ha durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri.
Le compromissioni che determinano la disabilità saranno accertate tramite valutazione di base. Potranno comportare il bisogno di un sostegno di livello lieve, medio oppure intensivo a seconda che ci sia una compromissione singola oppure plurima che riduca l’autonomia personale in base all’età. Tale compromissione dovrà rendere indispensabile l’intervento assistenziale permanente, continuativo e globale sia in ambito individuale che relazionale per poter garantire il riconoscimento della disabilità (non si fa riferimento alla non autosufficienza degli anziani, disciplinata da altre normative).
L’iter di riconoscimento parte dalla domanda dell’interessato completa di certificato medico rilasciato da medici di base, ASL, ospedali, specialisti, liberi professionisti. Seguirà la visita collegiale durante la quale sarà effettuato il test Whodas. Tutto questo entro 90 giorni ma in alcuni casi particolari il riconoscimento di alcune prestazioni sarà possibile anche prima della fine del processo di valutazione.
Questo consisterà nella verifica delle condizioni di salute, delle compromissioni delle funzionalità, dei deficit strutturali, dell’eventuale ricaduta delle compromissioni e del livello di necessità di sostegno. Per valutare si terrà conto di standard internazionali, ICF e ICD. Tra le novità, infine, segnaliamo l’accomodamento ragionevole per l’abbattimento delle barriere previa presentazione di una domanda e il progetto di vita con valutazione multidimensionale per sostenere il disabile nel mondo del lavoro o con aiuti economici.
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