L’uomo dei record, l’allenatore vincente Carlo Ancelotti, che non smette di sorprendere: mai frase fu più smentita!
Quando si parla di Carlo Ancelotti non servono presentazioni, trattandosi di un allenatore di calcio, attualmente alla guida del Real Madrid, che può vantare una carriera semplicemente straordinaria. Il mister si prepara ad una nuova finale di Champions League, un ennesimo incredibile traguardo per lui.
Chi lo segue da tempo non sarà sorpreso nel vederlo alla guida di una delle due squadre finaliste in quel di Wembley, il primo giugno, quando si disputerà per l’appunto la finale di Champions League tra Real Madrid e Borussia Dortmund. L’attitudine alle vittorie e al giocarsi le gare che contano hanno contraddistinto, infatti, tutta la carriera dell’allenatore. Dopo la rimonta in semifinale, la squadra spagnola ha eliminato il Bayern e si appresa a vivere una nuova notte magica.
Per Carlo Ancelotti, tale sfida rappresenta la finale numero sei in Champions League, due più di tutti gli altri suoi colleghi. Numeri che parlano chiaro e che, più di tante parole, ne sottolineano la grandezza. Sono quattro, infatti da allenatore, le Champions League già in bacheca per lui, che si aggiungono alle due da giocatore. Un vero e proprio uomo dei record che ha la possibilità ora di arricchire ancor di più il proprio palmares.
Un allenatore dagli incredibili successi, dunque, Carlo Ancelotti, che è già l’italiano che può vantare il più alto numero di Champions League vinte nella storia, ovvero quattro. Due le vinse sulla panchina del Milan ed altre due al Real Madrid, oltre le due, come detto, che alzò al cielo nella precedente carriera da calciatore del Milan.
Un vero e proprio re di Champions che tuttavia, nel recente passato, nel momento visse un paio di esperienze non particolarmente fortunate, con il Napoli e con l’Everton, ha raccolto anche delle critiche. C’è stato infatti chi lo definì, al tempo, un allenatore oramai sul viale del tramonto, ritenendo che fosse arrivata la parte calante della sua lunga e vittoriosa carriera.
Proprio a tal riguardo, nel corso di un intervista di qualche tempo fa al programma “Che Tempo Che Fa” di Fabio Fazio, al tempo in onda sulla Rai, spiegò di essere tranquillo in quel momento ma che “non ricordo in che periodo, credo dopo Napoli, mi dissero che ero bollito”. Come raccontato dallo stesso allenatore, fu proprio allora che “nacque l’intervista in cui dissi che mi piaceva mangiare il bollito”.
Una risposta ironica, sottolineata anche in quell’occasione, quando disse: “A me piace mangiare, sono emiliano e sono cresciuto in una famiglia agricola”, dove, aggiunse, si mangiava parecchio, e di esser legato al cibo della sua terra. Mai frase fu più smentita dunque, a giudicare anche dai più recenti successi dell’allenatore.
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