C’è un modo per ottenere una pensione più alta andando in pensione a 64 anni con venti anni di contributi oppure a 67 anni.
La pensione di vecchiaia permette di lasciare il mondo del lavoro a 67 anni di età, la pensione anticipata contributiva a 64 anni. In entrambi i casi sono richiesti 20 anni di contributi versati durante la carriera lavorativa.
Andare in pensione non deve essere l’unica priorità per i lavoratori. Devono fare attenzione all’importo dell’assegno e capire come agire per ottenere una somma mensile maggiore senza troppo sforzo. Verrebbe da pensare che solo attendendo la pensione di vecchiaia si potrà percepire la cifra più alta possibile. Ecco che molti lavoratori evitano le pensioni anticipate per non subire tagli dell’importo.
Spesso hanno ragione, ci sono scivoli che non convengono perché riducono notevolmente l’assegno pensionistico. Ma in altri casi ci sono possibilità poco note che permetterebbero di non toccare l’importo della pensione. Questo perché ci sono maggiorazioni previste dal sistema previdenziale italiano che innalzano la somma percepita facendo ottenere dei vantaggi significativi. Cerchiamo di capire meglio la possibilità da sfruttare.
In pensione prima senza taglio dell’assegno, quando è possibile?
I vantaggi si rivolgono alle donne lavoratrici con figli specialmente se hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e rientrano, dunque, nel sistema di calcolo contributivo. Il calcolo del rateo basato sul montante dei contributi e sui coefficienti di trasformazione è sicuramente più svantaggioso in partenza rispetto al sistema retributivo (prossimo alla sparizione) e misto. Comporta da subito una pensione ridotta.
Le lavoratrici mamme, però, possono incrementare l’importo dell’assegno grazie alle gravidanze avute sia con riferimento alla pensione di vecchiaia che alla pensione anticipata contributiva. Le donne che vorrebbero andare in pensione in anticipo possono anticipare l’uscita di 4 mesi per ogni figlio avuto fino ad un massimo di 12 mesi per tre o più figli lasciando il lavoro a 63 anni oppure possono attendere i 64 anni e chiedere all’INPS l’applicazione del coefficiente migliore.
Normalmente il coefficienti di trasformazione a 64 anni è del 5,184%. Le donne con uno o due figli, però, possono ottenere il coefficiente del 5,352% e del 5,531% con tre o più figli. In questo modo l’importo dell’assegno aumenterà. Vale anche per chi attende i 67 anni per il pensionamento. Il coefficiente è pari al 5,723% ma con uno o due figli sale al 5,931% e con tre o più figli al 6,154%. La convenienza è chiara, con un coefficiente maggiore la pensione sarà più alta e tutto grazie ai figli.