Esistono due efficaci metodi che consentono di ridurre l’importo delle tasse. Tutti i contribuenti dovrebbero conoscerli!
La crisi economica ha messo a dura prova le famiglie italiane, costrette a escogitare modi per pagare meno tasse. Non serve, però, ricorrere a sotterfugi illegali per raggiungere tale scopo, perché la legge mette a disposizione dei contribuenti due ottimi metodi per risparmiare.
I benefici possono essere conseguiti soprattutto dai pensionati e dai lavoratori, che sono le fasce più colpite dai rincari dei prezzi e delle imposte. I vantaggi scaturenti sono davvero numerosi, ma non tutti conoscono il procedimento per richiedere le due agevolazioni.
Vediamo, dunque, in cosa consistono, chi può ottenerle e a quanto ammonta il risparmio sulle tasse.
Per diminuire l’ammontare delle tasse da pagare ci sono due metodi molto efficaci: le detrazioni e l’abbassamento del reddito imponibile su cui vengono calcolate le imposte. Il meccanismo più utilizzato è quello delle detrazioni, che consentono di abbassare il carico IRPEF e che si sottraggono direttamente dal totale delle tasse dovute.
Ad esempio, se Tizio, per il 2023, deve pagare 7.800 euro di IRPEF, ma ha diritto a 1.950 euro di detrazioni (magari derivanti dalle spese sanitarie, di istruzione o di ristrutturazione edilizia), allora dovrà versare solo 5.850 euro. Per i lavoratori dipendenti e i pensionati, invece, è disposto un rimborso, perché, in tal caso, l’IRPEF viene già trattenuto direttamente dalla busta paga o dal cedolino pensione.
Il secondo metodo (meno usato) consiste nella deduzione, che influisce sul reddito sul quale le tasse sono calcolate. Permette, quindi, agli interessati di rientrare in uno scaglione di reddito inferiore e, di conseguenza, pagare meno tasse, perché viene applicata un’aliquota IRPEF più bassa.
Le deduzioni, ad esempio, riguardano i contributi previdenziali e assistenziali, gli assegni periodici versati all’ex coniuge, i contributi previdenziali per gli addetti ai servizi domestici e familiari, le spese mediche e di assistenza per le persone con disabilità.
Come si applicano le deduzioni? Supponiamo che Caio sia un lavoratore dipendente con un reddito complessivo lordo di 37 mila euro, che ha contribuito al Fondo pensione con 4.500 euro e ha riscattato un anno di università, spendendo 6.500 euro. In tal caso, la spesa deducibile affrontata, pari a 11 mila euro, verrà sottratta dal reddito complessivo lordo e, quindi, le tasse saranno determinate su 26 mila e non su 37 mila euro. In pratica, risparmierà più di 3.600 euro.
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