A Davos è in corso il World Economic Forum, dove diverse personalità hanno chiesto una maggiore tassazione: chi sono
Ogni anno, i leader mondiali, gli imprenditori, gli accademici e i rappresentanti della società civile si riuniscono a Davos, una pittoresca località montana svizzera, per partecipare al Forum Economico Mondiale (WEF). Questo incontro annuale è diventato uno degli eventi più importanti e influenti nel mondo degli affari e della politica internazionale.
La storia di Davos e il WEF
Il Forum Economico Mondiale è stato fondato nel 1971 da Klaus Schwab, un professore svizzero, come una fondazione privata senza scopo di lucro. L’obiettivo iniziale era quello di creare uno spazio in cui leader del settore privato e pubblico potessero discutere e collaborare su questioni economiche di portata globale. Il primo incontro si è svolto a Davos nel 1971, dando così il nome al forum.
Davos stesso è una località di montagna nella regione delle Alpi svizzere, famosa per le sue piste da sci e l’atmosfera raffinata. La scelta di Davos come sede del WEF non è casuale; la sua posizione neutrale e suggestiva fornisce uno sfondo ideale per incontri che spesso coinvolgono discussioni sensibili e decisioni di grande rilevanza.
Partecipanti e agenda
Il Forum Economico Mondiale riunisce una vasta gamma di partecipanti, tra cui capi di stato e di governo, dirigenti d’azienda, esperti del settore accademico e rappresentanti di organizzazioni non governative. Questa diversità di prospettive contribuisce a una discussione inclusiva e a una migliore comprensione delle sfide globali. La principale attrazione del WEF è la sua agenda, che copre una vasta gamma di temi, tra cui economia, ambiente, tecnologia, salute e diritti umani. Ogni anno, il forum presenta una serie di sessioni, dibattiti e incontri, offrendo una piattaforma unica per la condivisione di idee e la creazione di partenariati.
Focus sui problemi globali
Il WEF si impegna ad affrontare questioni globali pressanti e ad agire come catalizzatore per il cambiamento. Alcuni dei temi chiave affrontati durante i forum recenti includono il cambiamento climatico, l’inequità economica, la tecnologia e l’automazione, la salute globale e la pandemia di COVID-19.
Inoltre, il WEF ha introdotto il concetto di “Capitalismo delle Parti Interessate” (Stakeholder Capitalism), sottolineando la responsabilità delle imprese non solo verso gli azionisti, ma anche verso i dipendenti, i clienti, le comunità locali e l’ambiente. Questa prospettiva più ampia mira a promuovere un approccio sostenibile e socialmente responsabile agli affari. Nonostante il suo impatto positivo su molte questioni globali, il Forum Economico Mondiale ha anche ricevuto critiche. Alcuni sostengono che il WEF è un club esclusivo per élite globali, con l’accesso limitato a chi non fa parte dell’establishment economico e politico. Altri sostengono che il WEF non abbia sufficiente potere decisionale effettivo e che le sue raccomandazioni possano non essere attuate concretamente.
Cosa sta succedendo
Oltre 250 miliardari e milionari hanno pubblicato una lettera aperta in occasione del World Economic Forum in corso in questi giorni, sollecitando i governi a introdurre o aumentare le tasse sulla ricchezza. La dichiarazione è stata resa pubblica in risposta alle crescenti disuguaglianze globali, evidenziate nel rapporto Oxfam sulle diseguaglianze mondiali, presentato il 15 gennaio 2024.
La richiesta principale della lettera è chiara: “Vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società.” I firmatari, provenienti da 17 Paesi diversi, includono personalità come l’erede della Disney Abigail Disney, l’attore Brian Cox, noto per il ruolo di Logan Roy in Succession, l’attore e sceneggiatore Simon Pegg, e Valerie Rockefeller, erede della dinastia statunitense.
La lettera, consultabile su proudtopaymore.org, sottolinea il loro impegno a contribuire maggiormente attraverso un aumento delle tasse sulla ricchezza. Essi argomentano che questa iniziativa non comprometterà radicalmente il loro tenore di vita né danneggerà la crescita economica delle rispettive nazioni. Al contrario, trasformerà la ricchezza privata improduttiva in un investimento per il futuro democratico comune.
Riflessioni sulle tasse e la democrazia
Sostenitori delle Tasse: I firmatari della lettera riflettono un sondaggio recente condotto da Survation per conto del gruppo Patriotic Millionaires, evidenziando che il 74% dei super-ricchi è favorevole a un aumento delle tasse sulla ricchezza. Ritengono che questo contribuirà ad affrontare la crisi del costo della vita e a migliorare i servizi pubblici.
Minaccia per la Democrazia: Secondo il sondaggio, il 54% dei super-ricchi ritiene che la ricchezza estrema rappresenti una minaccia per la democrazia. Ciò evidenzia la crescente consapevolezza della necessità di affrontare il divario crescente tra ricchi e poveri, un tema affrontato anche dal segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, durante il World Economic Forum.
Richieste per un cambiamento urgente
Il contesto internazionale riflette la preoccupazione per la disuguaglianza crescente e il suo impatto negativo sulla stabilità economica, sociale ed ecologica. La lettera insiste sull’urgenza di agire immediatamente per affrontare questa minaccia per la democrazia e trasformare il sistema fiscale in un mezzo più equo di finanziare servizi essenziali come salute e istruzione.
La dichiarazione culmina con l’invito a unirsi a loro firmando la petizione su proudtopaymore.org. Questo appello collettivo rappresenta una mossa significativa da parte di alcuni dei più ricchi al mondo per riformare il sistema fiscale, promuovendo un investimento più equo e sostenibile nel bene comune.
In conclusione, il Forum Economico Mondiale a Davos continua a svolgere un ruolo centrale nel plasmare la discussione globale su questioni cruciali. La sua capacità di portare insieme leader influenti da tutto il mondo e di affrontare temi di risonanza universale contribuisce alla sua importanza. Tuttavia, il WEF deve continuare a rispondere alle critiche e a lavorare per garantire che la sua influenza sia davvero inclusiva e che le soluzioni proposte siano implementate efficacemente a livello globale.
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