A partire dal prossimo anno sarà molto più semplice e conveniente saldare i propri debiti con il fisco: arriva il Condono 2024.
Come accade sempre alla fine di ogni anno, il Governo in carica cerca di far arrivare nelle casse dello Stato i fondi necessari a sostenere tutte le manovre e tutte le spese previste (e impreviste) per l’anno successivo. Non è un caso, quindi, che alla fine dell’anno vengano attuate o previste per l’anno successivo delle forme agevolate di recupero crediti sotto forma di condono.
Il condono fiscale è di fatto una mediazione tra lo Stato e il Cittadino sulla base della quale il cittadino paga i suoi debiti con il fisco e in cambio lo Stato, anziché fargli pagare la somma intera che in effetti dovrebbe all’Agenzia delle Entrate, applica un forte sconto su quanto dovuto.
Si tratta in pratica di una contrattazione con gli evasori a cui lo Stato probabilmente non vorrebbe sottoporsi ma che, in determinate circostanze, si rende necessaria. A fine 2022 erano 1.153 i Miliardi che lo Stato attendeva che fossero versati nelle sue casse da cittadini reticenti quindi, considerando l’enorme cifra in questione, è molto ragionevole da parte dello Stato tentare di recuperarne almeno una percentuale.
Come funziona il condono fiscale 2024
La sanatoria 2024 prevede prima di tutto tempi più rapidi per la risoluzione delle liti fiscali tra Stato e cittadino. A tale scopo sarà finalmente attuata una modernizzazione del processo tributario portando avanti un intenso progetto di digitalizzazione che permetterà ai giudici di tenere udienze da remoto con i cittadini insolventi e aumenterà il numero delle comunicazioni possibili tramite PEC, la Posta Elettronica Certificata.
Oltre a questo sarà introdotta una definizione agevolata per la risoluzione delle liti pendenti, in maniera che i contribuenti potranno saldare i propri debiti con il fisco approfittando di importanti riduzioni delle somme dovute.
Infine chi ha un debito fino a 50.000 Euro con lo Stato potrà bypassare la mediazione con le Autorità Fiscali. Questa procedura infatti allunga in maniera considerevole i tempi di risoluzione delle liti: i processi tributari possono allungarsi anche di 60 giorni se mediati. Questa prassi legale sarà sostituita dalla conciliazione preventiva, applicabile anche in Cassazione e, infine, si rafforzerà l’autotutela. Quest’ultima pratica prevede che il cittadino possa segnalare all’Agenzia delle Entrate degli errori sul calcolo dei suoi tributi e che, quindi, l’Agenzia possa prendere atto velocemente degli errori in questione e porvi velocemente rimedio.
Se tutto dovesse andare come previsto, lo Stato potrebbe incassare ben 40 miliardi di Euro nel corso del prossimo anno, a fronte della risoluzione di oltre 100.000 liti attualmente pendenti.