Verranno introdotte sanzioni amministrative e penali per coloro che violano la normativa sulle criptovalute. Si rischia il carcere fino a 4 anni.
Il Governo intende regolarizzare minuziosamente il settore delle criptovalute ed è pronto per emanare un Decreto per recepire il Regolamento UE n. 2023/1114 del 31 maggio 2023, “MICA – Markets in Crypto-assets Regulation“. Il provvedimento conterrà non solo norme per l’erogazione e l’acquisto delle
criptovalute, ma anche per l’applicazione di sanzioni amministrative e penali più severe.
I destinatari delle sanzioni saranno sia i privati sia le imprese che emettono criptovalute violando la normativa comunitaria e senza l’iscrizione all’apposito Albo o all’Albo delle Banche Italiane, comunitarie o extracomunitarie.
Il Decreto precisa che le sanzioni amministrative dovranno essere irrogate dalla Banca d’Italia e dalla Consob, ad eccezione di quelle relative all’emissione, all’offerta al pubblico e alla richiesta di ammissione alla negoziazione di token di moneta elettronica, che, invece, saranno di competenza esclusiva della Banca d’Italia. Ma cosa rischiano i trasgressori? Scopriamolo.
Multe milionarie e reclusione fino a 4 anni per chi viola le norme del Regolamento UE sulle criptovalute
Le sanzioni penali introdotte dal “Decreto Criptovalute” sono quelle previste dall’art. 30 del Titolo IV. Nel dettaglio, è stabilita la reclusione da 6 mesi a 4 anni e la multa da 2.066 a 10.329 euro, se vengono violate le norme comunitarie.
Le sanzioni amministrative, invece, vanno da 30 mila e 5 milioni di euro, per le persone giuridiche. Per le società, tuttavia, l’ammontare della sanzione può essere incrementato fino a raggiungere un importo compreso tra il 3% e il 12,5% del fatturato totale annuo.
Per le persone fisiche (tra cui gli esponenti e il personale aziendale), le sanzioni amministrative vanno da 5 mila a 75 mila euro. L’art. 32 del nuovo Decreto, inoltre, prevede che, nel caso di violazione dell’art. 88 del Regolamento UE 2023/1114, si applica una multa compresa tra 30 mila e 2 milioni e 500 mila euro, per le persone giuridiche, che può essere aumentata fino al 2% del fatturato annuo. Per le persone fisiche, la multa va da 5 mila e 1 milione di euro.
Nell’ipotesi di violazione dell’art. 92 del Regolamento UE 2023/1114, invece, la sanzione amministrativa per le persone giuridiche consiste nella multa da 30 mila a 15 milioni di euro, oppure del 15% del fatturato totale annuo. Alle persone fisiche, si applica la multa da 5 mila a 5 milioni di euro.
L’art. 33 del Decreto Criptovalute, infine, stabilisce che l’abuso, la comunicazione illecita di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato sono punite con la sanzione amministrativa da 5 mila a 5 milioni di euro.