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Decreto flussi 2023, al via il secondo click day per stagionali e colf

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Dalma Bonaiti

Il Decreto Flussi 2023 prevede il secondo click day per l’assunzione di stagionali e colf, ecco tutte le informazioni necessarie per partecipare 

Il Decreto flussi 2023 rappresenta una delle principali opportunità per tutti coloro che desiderano lavorare in Italia come lavoratori stagionali e colf. In particolare, il secondo click day a cui potranno partecipare i candidati selezionati rappresenta un’occasione unica per accedere a questo mercato del lavoro. In questo articolo esploreremo le informazioni più rilevanti sul secondo click day e analizzeremo le implicazioni della sua implementazione per i lavoratori stranieri in Italia.

Via al secondo click day per le domande di stagionali e colf

Il secondo click day associato al decreto Flussi 2023 è iniziato oggi, 4 dicembre, alle ore 9.00. Questo provvedimento non solo estende il numero di permessi di ingresso, ma stabilisce anche una determinata quote dedicata ai lavoratori estracomunitari nel campo del lavoro domestico. Attraverso questa misura, i datori di lavoro saranno in grado di facilitare l’immigrazione legale, assumendo lavoratori stranieri in Italia.

Il decreto del 2023 prevede l’apertura di 136mila posti di lavoro, e 452mila posizioni saranno disponibili nel triennio 2023-2025. Le opportunità di lavoro si estendono a varie categorie, tra cui lavoro subordinato non stagionale, lavoro autonomo e lavoro subordinato stagionale. Per quest’anno sono previsti 52.770 arrivi per lavoro subordinato non stagionale, 680 per lavoro autonomo e 82.550 per lavoro subordinato stagionale.

Il 2 dicembre ha delineato le date per il cosiddetto “click day” basato sulle origini dei candidati e la professione desiderata. Le date cruciali da evidenziare sono il 4 e il 12 dicembre.

Il 2 dicembre è stato dedicato alla ricezione di domande da lavoratori subordinati non stagionali provenienti da paesi che cooperano con l’Italia. Questo includeva solo alcuni settori specifici come il trasporto merci, l’edilizia, il turismo e l’ospitalità, meccanica, telecomunicazioni, alimentari, costruzione navale, trasporto di passeggeri con autobus, pesca, parrucchieri, elettricisti e idraulici.

Il 4 dicembre è stato riservato per il lavoro non stagionale, includendo candidati provenienti da paesi differenti rispetto a quelli considerati il 2 dicembre. In questo giorno, le domande erano principalmente per professioni legate all’assistenza familiare e socio-sanitaria, come assistenti familiari e domestici.

Il 12 dicembre successivo sarà il turno dei lavoratori stagionali di settori come l’agricoltura, l’ospitalità e il turismo.

Cosa succede quindi il 4 dicembre?

Il 4 dicembre è previsto il click day, un’occasione per datori di lavoro desiderosi di assumerne nuovo personale familiare che necessita di un permesso di soggiorno. Secondo i dettagli del decreto, è permesso l’ingresso a lavoratori non stagionali nel campo dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, fino a un massimo di 9.500 unità annue dal 2023 al 2025.

Le circolari ministeriali recenti sanciscono che lo stipendio del nuovo dipendente non può essere inferiore al limite minimo stabilito per l’assegno sociale, ovvero 503,27 euro al mese. Questo discorso è basato sul V Rapporto annuale sul lavoro domestico dell’Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, che stima un introito di 16 milioni per il bilancio statale.

Foto | Robert Kneschke @Canva – cityzen.it

Chi sono i datori di lavoro che ne faranno richiesta?

A partire dai dati INPS presentati esclusivamente per l’Osservatorio DOMINA nel V Rapporto 2023, si osserva che nel 2022 c’erano 977.929 datori di lavoro di cui la maggior parte hanno oltre 60 anni e la quota di coloro che hanno oltre 80 anni è significativamente alta (36%).

Inoltre, c’è un numero maggiore di datori di lavoro di sesso femminile (56,7%). Solo una piccola percentuale di datori di lavoro sono stranieri, essendo l’ 93,8% di essi italiani. La maggior parte dei datori di lavoro domestico, oltre il 77%, vive in 8 regioni specifiche; la Lombardia detiene la più grande percentuale (19%), seguendo da vicino il Lazio (16,3%).

Quale sarà l’incidenza fiscale del Decreto Flussi

Ipotizzando prudentemente che i redditi dei 9.500 lavoratori domestici rientrino nelle prime tre fasce di reddito (6-10 mila; 10-15 mila; 15-25 mila), si calcola l’IRPEF e i supplementi relativi per ogni fascia di reddito. Moltiplicando il reddito medio per il numero di lavoratori in ogni fascia, si ottiene un introito totale di IRPEF e addizionali IRPEF pari a 4,2 milioni di euro. A questo si aggiungono gli introiti derivanti dai contributi assistenziali e previdenziali, basati sui dati INPS sui contributi pagati per il lavoro domestico, portando la stima a 15,9 milioni di contributi assistenziali e previdenziali.

Se si considerano sia l’IRPEF che le entrate contributive, si può calcolare un gettito totale di circa 20,1 milioni di euro per le casse dello Stato. Tuttavia, questo totale deve essere ridotto di circa 3,9 milioni di euro, per via dell’IRPEF deducibile per il datore di lavoro e del trattamento integrativo per il lavoratore domestico. Pertanto, il bilancio finale delle entrate fiscali totali si assesterà a 16,2 milioni di euro.

Questa è l’incidenza fiscale del primo anno del decreto Flussi, ma il piano si estende per tre anni, durante i quali l’incidenza fiscale aumenterà progressivamente, raggiungendo al terzo anno con l’arrivo di 28.500 nuovi lavoratori nell’assistenza, un gettito netto, al netto degli effetti indiretti, di 48,6 milioni di euro.

Quando e come fare la domanda

Molti italiani si affidano a stagionali o colf per la gestione delle proprie attività domestiche o aziendali. Tuttavia, il processo di ricerca e selezione di una persona appropriata può essere lungo e laborioso. Una volta individuata la persona giusta, il passo successivo consiste nel presentare la propria domanda.

Ecco quando è il momento giusto per farlo e come si può fare

Il decreto flussi 2023 permetterà a 136.000 lavoratori stranieri di entrare legalmente in Italia. La suddivisione sarà di 52.770 persone per lavoro non stagionale, 680 per lavoro autonomo, e 82.550 per lavori stagionali. Tra il 30 ottobre e il 26 novembre 2023, è stata aperta la possibilità di compilare in anticipo i moduli di domanda attraverso il “Portale Servizi ALI”. Al termine di questa fase, sono state registrate 607.904 richieste, di cui 253.473 per lavoro non stagionale, 260.953 per lavoro stagionale, e 86.074 per l’assistenza familiare e socio-sanitaria.

Le richieste potranno essere inviate definitivamente solo tramite i soliti metodi telematici a partire:

  • dalle ore 9:00 del 2 dicembre 2023 (per il lavoro non stagionale),
  • dalle 9:00 del 4 dicembre 2023 (per l’assistenza familiare e socio-sanitaria),
  • dalle 9:00 del 12 dicembre 2023 (per il lavoro stagionale).

L’invio delle domande online, attraverso il sito https://portaleservizi.dlci.interno.it/, richiede un ID SPID o la CIE.

Tutte le istanze devono essere presentate entro il 31 dicembre (seguendo l’ordine in cui sono state richieste).

Se la richiesta non rientra nel contingente secondo l’ordine di arrivo, il datore di lavoro riceverà sul portale Ali l’avviso “La pratica è al momento non in quota”.

Dalma Bonaiti

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