Nel momento in cui un figlio convivente inizia a lavorare ci sono dei cambiamenti inerenti alla dichiarazione dei redditi.
Il dubbio è fino a quando il figlio si può inserire nella dichiarazione dei redditi del padre? Se inizia a lavorare e percepire un reddito proprio dovrà procedere con la compilazione autonoma del Modello 730?
Il CUD 2024 con riferimento ai redditi 2023 è arrivato e i contribuenti iniziano a porsi le prime domande sulla dichiarazione dei redditi da presentare a partire da maggio/giugno. Iniziamo con il dire che sono previste delle importanti novità con una semplificazione del modello 730 precompilato. Dovrebbe essere formulato come un questionario per facilitarne la comprensione e la compilazione ai cittadini. In attesa di maggiori informazioni concentriamoci su una questione che tante famiglie dovranno chiarire. Poniamo il caso che il figlio convivente abbia iniziato a lavorare e percepire reddito proprio nel corso del 2023.
Cosa comporta in dichiarazione dei redditi? Il documento serve per comunicare al Fisco i guadagni percepiti durante l’anno e per calcolare eventuali imposte da pagare. Nel modello 730 si dovranno inserire tutte le informazioni reddituali di un contribuente e dei familiari a carico. Nel momento in cui il figlio inizia a lavorare, dunque, sarà di fondamentale importanza capire se rimane a carico o meno per stabilire come dichiarare i redditi.
Il figlio che inizia a lavorare quando deve compilare un proprio 730?
In dichiarazione dei redditi il dichiarante dovrà inserire unicamente i familiari a proprio carico. Si intendono coniuge, figli o altro parente convivente con reddito entro i 2.840,51 euro oppure 4 mila euro se ha un’età inferiore a 24 anni. Se il figlio dovesse aver iniziato a lavorare nel 2023 guadagnano cifre superiori alle suddette soglie, allora dovrà procedere con la compilazione di una dichiarazione dei redditi 2024 propria, separata da quella del padre o dei genitori.
Aggiungiamo un’altra informazione importante. Superati i 21 anni il genitore ricevere le detrazioni per familiari a carico. Significa che nel momento in cui il figlio over 21 inizia a lavorare percependo redditi superiori ai limiti che definiscono l’essere a carico o meno si dovrà avvertire subito il sostituto d’imposta della situazione familiare in modo tale da non ottenere somme aggiuntive che bisognerebbe poi restituire in dichiarazione dei redditi. Anche se i limiti reddituali venissero superati solo per una parte dell’anno (ad esempio il figlio inizia a lavorare dal mese di maggio) il genitore perderebbe la possibilità di dichiararlo a proprio carico per tutto l’anno. Di conseguenza non spetterebbero le detrazioni.