L’aiutante della dieta per chi proprio non può fare a meno dello zucchero è il dolcificante. Ma siamo sicuri che non ci faccia più male che bene?
In principio era la saccarina: le piccole pastigliette di dolcificante erano una specie di must alla fine degli Anni Settanta, primi Anni Ottanta. Ne faceva largo uso chi era a dieta, chi soffriva di diabete, chi semplicemente aveva voglia di seguire la moda del momento. Sì perché la consuetudine di utilizzare il dolcificante per bevande calde come the e caffè a un certo punto era diventato quasi un trend.
Ma si sa che l’esigenza del salutismo a tutti i costi è diventata una specie di fenomeno di culto, e la “caccia alle streghe” verso i cibi nocivi non ha più avuto freni. Ecco allora che la saccarina è diventata il nemico pubblico numero 1: chi diceva che fosse cancerogena, chi diceva che facesse male all’organismo e non fosse in alcun modo un vero sostitutivo a calorie zero dello zucchero. Ne hanno subito approfittato le industrie dolciarie che hanno tirato fuori altre sostanze, che sono poi state adottate da altre industrie alimentari.
Ed ecco arrivare sul mercato bevande dolcificate a zero calorie, cibi diabetici, zero zuccheri, zero tutto. E c’è stato l’avvento dell’aspartame, che insieme alla stevia ha dominato la scena del mercato delle diete dimagranti e della linea a tutti i costi per decenni. Ma anche in questo caso, le polemiche non hanno tardato ad arrivare: l’aspartame fa male, non è vero che non ha calorie, lascia un retrogusto pessimo in bocca. Insomma, non si riusciva a trovare un valido sostituto allo zucchero.
Come dolcificare senza ingrassare e senza quell’odioso retrogusto dolciastro
Alla fine, sembra che un dolcificante a zero calorie e senza retrogusto e senza nemmeno effetti nocivi per l’organismo esista. Lo afferma la dottoressa Chiara Manzi su Instagram, dove spende parole di elogio nei confronti di una sostanza che sì, fa parte della famiglia degli zuccheri, ma che a suo totale pregio dimostra di essere privo di calorie e, oltre a non fare male all’organismo, sembrerebbe avere anche effetti benefici.
Parliamo dell’eritritolo, un polialcol naturalmente presente nella frutta e nei cibi fermentati. È utilizzato con successo come dolcificante naturale in quanto ha zero calorie e un ottimo sapore, privo di retrogusti. DaI 1990 ne è stato approvato l’utilizzo alimentare in più di 60 Paesi in tutto il mondo, con gli States e il Giappone tra i primi a usarlo.
Secondo la dottoressa Manzi l’eritritolo, unico dolcificante a zero calorie, ha proprietà anti ossidanti e zero indice glicemico. La dottoressa ha anche organizzato un corso sulle proprietà dell’eritritolo in cui ne spiegherà diffusamente l’utilizzo e le proprietà.