Le persone “fragili” possono usufruire di numerosi benefici sulle abitazioni. In cosa consistono tali aiuti e chi può richiederli?
Nonostante non venga citato espressamente dalla Costituzione, si ritiene che esista un vero e proprio “diritto alla casa” per gli individui, consistente nel diritto ad avere un alloggio adeguato. Questo principio assume un significato fondamentale soprattutto per le fasce più deboli della popolazione.
Tra di essi rientrano i disabili. Attualmente, non esiste alcuna norma che assicuri a tale categoria la prerogativa a ottenere una casa popolare, cioè un immobile di edilizia residenziale pubblica, spettante a coloro che vivono in condizioni economiche o sociali difficili.
L’assegnazione degli alloggi popolari, infatti, si effettua secondo una precisa graduatoria stilata dal Comune interessato, per la quale, però, l’invalidità civile consente solo di ricevere un punteggio maggiore, ma non attribuisce il diritto assoluto alla casa. Ma quali sono i parametri per accedere al beneficio? Ecco cosa stabilisce la legge.
Ci sono diversi requisiti che consentono di scalare la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari e, dunque, avere più possibilità di ricevere una casa. In particolare, il punteggio cresce nel caso in cui si abbia un’invalidità almeno del 65%, si venga assistiti da un centro sociale comunale da almeno 6 mesi oppure si faccia parte di un nucleo familiare con minori invalidi e non autosufficienti.
Le condizioni per ottenere l’immobile, tuttavia, non sono uguali, ma cambiano da Comune a Comune. Di solito, è necessario non possedere alcuna casa, non aver subito uno sfratto da un’altra casa popolare da meno di 5 anni, non aver occupato abusivamente un alloggio popolare e risiedere nel Comune che ha pubblicato il bando per l’assegnazione. In ogni caso, un elemento importantissimo è l’ISEE.
Come abbiamo anticipato, la normativa non prevede un vero e proprio diritto di priorità per i disabili (e le loro famiglie) a ottenere una casa popolare. Per questo motivo, vengono applicate le regole generali stabilite in tema di contratto di locazione, anche se i beneficiari sono soggetti a cui è stata riconosciuta l’invalidità civile.
In tal senso, l’unico vantaggio consiste nella possibilità di usufruire delle detrazione fiscale di 495,80 euro, per chi ha un reddito inferiore a 15.493,71 euro e di 274,90 euro, per chi ha un reddito compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.
Ricordiamo, infine, che anche coloro che hanno stipulato un contratto di locazione per l’attribuzione di un alloggio popolare, sono obbligati al pagamento di un canone d’affitto, a seconda del reddito posseduto. Si tratterà, ovviamente, di un canone agevolato rispetto al reale costo del mercato immobiliare.
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