Un nuovo allarme sulla contaminazione del riso. Ecco cosa è importante sapere e a cosa fare assolutamente attenzione.
Chi ama mangiare bene sa che oltre all’importanza della scelta delle materie prime è necessario tenere sempre gli occhi aperti su quelle che sono le così dette allerte alimentari. Ogni cibo che portiamo in tavola e che viene processato, raccolto e lavorato da altri rischia infatti di non essere sano come si vorrebbe.
Tra insetticidi, batteri e sostanze assorbite dal terreno, ogni cibo rischia infatti di essere al centro di un’allerta. E a dimostrarlo è la recente preoccupazione riguardo il riso che, in molti casi, è risultato contenere alte concentrazioni di arsenico.
L’allerta è nata in seguito a una ricerca condotta da un team di ricercatori francesi che hanno analizzato diverse varietà di riso in cerca di sostanze nocive per l’organismo. Trattandosi di un alimento che viene coltivato a contatto con l’acqua, per la sua produzione vengono spesso impiegati fungicidi e altri fitofarmaci preposti a evitare la formazione di muffe.
Anch’essi, però, sono pericolosi per la salute. Motivo per cui si rivela necessario controllarne sempre le concentrazioni. Come già accennato, la ricerca fatta riguarda la Francia ma è molto probabile che gli stessi risultati ci siano anche in Italia, sia per vicinanza che per uguaglianza di strumenti utilizzati. Il risultato è che tra le tante varietà di riso analizzate, alcune sono risultate maggiormente contaminate rispetto ad altre.
Tra queste le più a rischio sembrano essere il basmati, il thailandese, il grano lungo e il camargue. Nei prodotti di diverse marche sono state trovate tracce di pesticidi. Certo, questi non hanno superato il limite europeo consentito. Ciò non toglie, però, che si tratta di un dato importante, soprattutto per chi è abituato a mangiare riso ogni giorno.
Tra le tante contaminazioni è risultata anche quella di arsenico, sostanza che si trova nei terreni e che, per questo, è assorbita facilmente dal riso. Insomma, per poter stare tranquilli, l’unica via è quella di accertarsi sempre di avere un’alimentazione il più possibile varia, a base di cibi con provenienza sicura e con uno sguardo alle tante allerte (da non dimenticare quella del salmone affumicato).
Nel caso del riso, una buona opzione può essere quella di sceglierlo sempre biologico ma di accertarsi prima del marchio e della politica seguita nella coltivazione di questo cereale così prezioso ma al contempo estremamente delicato. Così facendo, mangiare con serenità sarà molto più semplice.
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