Emendamenti Salva Casa: troppa confusione, le richieste dei Comuni

In attesa della conversione a Legge del Decreto Salva Casa non mancano inviti a modifiche di alcuni punti considerati critici.

Il Decreto Salva Casa contiene misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica per rispondere al crescente fabbisogno abitativo sostenendo anche gli obiettivi di recupero del patrimonio edilizio esistente.

Decreto Salva Casa, le modifiche proposte
Decreto Salva Casa, le modifiche proposte (Cityzen.it)

Le misure contenute nel Decreto Salva Casa vogliono eliminare gli ostacoli che bloccano compravendite a causa di irregolarità formali. In molti casi per una difformità lieve l’acquisto o vendita di un immobile subisce dei rallentamenti se non una completa compromissione. Tra le misure previste citiamo la semplificazione delle opere di protezione solare, la possibilità di mantenere strutture amovibili realizzate durante la pandemia Covid 19, la possibilità di cambiare la destinazione d’uso di un’unità immobiliare nella stessa categoria funzionale senza realizzare opere.

In relazione al Decreto sono stati presentati diversi emendamenti per definire un nuovo Piano Casa per l’Italia e per correggere alcuni punti critici della norma che in generale è stata comunque apprezzata dagli enti pubblici e dalle associazioni dell’edilizia. L’ANCI chiede, ad esempio, che venga presto soddisfatta l’esigenza di dotare i Comuni della modulistica aggiornata per adesioni e sanzioni.

Le proposte di modifica al Decreto Salva Casa

Iniziamo dall’esigenza sottolineata dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Occorre fornire in breve tempo ai Comuni una nuova modulistica essendo il Decreto già in vigore. Gli Uffici Comunali si trovano in difficoltà non sapendo, tra le altre cose, se possono procedere in autonomia con la creazione di nuove procedure o se devono attendere un documento erogato dal Catasto o dall’amministrazione centrale.

Emendamenti Decreto Salva Casa: le richieste
Emendamenti Decreto Salva Casa: le richieste (Cityzen.it)

Secondo l’ANCI dovrebbero applicarsi correttivi alla normativa per trovare un migliore raccordo in relazione alla nuova disciplina specialmente con riferimento al regime sanzionatorio. Insieme a Confedilizia, poi, l’Associazione chiede che le tolleranze costruttive vengano rese strutturali. Al momento valgono solo per gli interventi effettuato entro il 24 maggio 2024. L’idea è, poi, di aggiungere maggiore flessibilità sulla doppia conformità.

Suggerisce la possibilità di sanare tutti i lavori conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia in vigore seppur tali interventi siano stati realizzati in modo non conforme alle regole attive nel periodo in cui sono stati effettuati i lavori stessi. In ultimo, ANCI e Confedilizia hanno inoltrato una serie di proposte per poter ampliare le possibilità ora previste per il cambio di destinazione d’uso ma anche per semplificare l’opportunità di sanare le irregolarità per opere precedenti al 1997. Tali richieste non tolgono l’approvazione dell’ANCE al Decreto che viene definito un “intervento di buon senso”.

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