La legge consente ad alcuni soggetti di non pagare l’IMU. L’agevolazione si applica anche ai coniugi con diversa residenza? Per i giudici non ci sono dubbi.
L’IMU è una delle imposte più odiate dagli italiani. Obbliga coloro che possiedono delle proprietà immobiliari, ad eccezione della prima casa di abitazione che non rientra nelle categorie catastali di lusso. In alcuni casi, i Comuni prevedono delle agevolazioni e delle esenzioni.
Ci sono, poi, dei casi limite, per i quali è necessario l’intervento dei giudici, per stabilire la sussistenza dei requisiti per l’applicazione dei benefici in materia di IMU. Una delle ipotesi che ha destato maggiori difficoltà è quella relativa ai coniugi che hanno più di una casa intestata ma non abitano insieme.
Molto spesso,infatti, i coniugi sono costretti a vivere in due immobili differenti, magari a causa di un trasferimento per ragioni lavorative. Se spostano la loro residenza, possono godere dell’esenzione dal pagamento dell’IMU? Su tale questione è più volte intervenuta la giurisprudenza. Vediamo cosa ha stabilito.
Esenzione IMU per coniugi con due case: i chiarimenti della Corte Costituzionale
Per capire se si rientra tra le ipotesi di esenzione dal versamento dell’IMU è, innanzitutto, necessario avere ben chiaro cosa si intende per “prima casa” o “abitazione principale“. Con tali locuzioni si indica l’immobile in cui il proprietario ha, oltre la residenza, anche la dimora abituale, cioè dove abita normalmente.
Solo a tale condizione si può beneficiare dell’esenzione dall’IMU. Se un soggetto è intestatario di una casa ma vive altrove per diverse regioni, non può accedere all’agevolazione. Se viene meno il principio della dimora effettiva, infatti, non si applica l’esonero.
Cosa succede se due coniugi hanno ognuno una casa intestata ma vivono con residenze differenti, in Comuni diversi? In questa ipotesi, si può chiedere l’esenzione dall’IMU per entrambi gli immobili, in quanto prime case? Sulla vicenda ha fatto chiarezza la sentenza n. 209 del 2022 della Corte Costituzionale.
I giudici hanno stabilito l’incostituzionalità della norma che richiedeva, ai fin dell’applicazione dell’esonero, che l’intero nucleo familiare del proprietario risiedesse nella casa. Ora, dunque, è sufficiente che solo il possessore abbia la residenza e la dimora abituale nell’immobile considerato. Di conseguenza, è possibile usufruire dell’esenzione dal pagamento dell’IMU anche se i coniugi hanno residenza e dimora abituale differenti.
Nel caso di due coniugi che non vivono insieme per ragioni lavorative, se uno dei due dovesse spostare la residenza in un diverso Comune, nel quale è titolare del diritto di proprietà di un immobile, può beneficiare dell’esenzione dall’IMU anche su tale casa.
L’agevolazione, però, non si applica automaticamente, ma necessita di apposita richiesta al Comune. Gli interessati, inoltre, devono provare il requisito della dimora effettiva, ad esempio tramite le bollette delle utenze domestiche.