In estate sono molto diffusi i contratti di lavoro stagionale. Ma quali sono le tutele e le garanzie che spettano a questa categoria di lavoratori? Scopriamolo.
Il lavoro stagionale è quella tipologia di attività lavorativa che viene svolta solo durante alcuni periodi dell’anno, senza continuità nella prestazione. Al momento, la lista dei lavori stagionali è contenuta nel D.P.R. n. 1525/1963 e nei vari CCNL del settore.
Gli ambiti nei quali sono maggiormente impiegati i lavoratori stagionali sono quello agricolo, della ristorazione, alimentare, del turismo e dello spettacolo. I contratti stagionali sono, poi, usati per gli studenti, durante il lavoro estivo.
Spesso si pensa che agli stagionali non spettino tutti i diritti riservati agli altri lavoratori subordinati, perché sono trattati come precari. Per la legge, invece, vanno garantite una serie di tutele e agevolazioni, comparate alla specificità di tale attività lavorativa.
La prima peculiarità del lavoro stagionale consiste nella mancata predisposizione, nei contratti, delle ferie e dei permessi. In realtà, per legge essi andrebbero garantiti anche a tale categoria di lavoratori, ovviamente rapportandoli alla durata del periodo durante il quale è stata prestata l’attività.
Un’altra questione controversa è quella relativa al riposo settimanale. La Costituzione prevede che debbano essere garantite almeno 24 ore consecutive di stacco e la legge stabilisce che il lavoratore deve avere 11 ore di riposo consecutive ogni 24. Di conseguenza, non si può lavorare per più di 13 ore al giorno. Per il lavoro stagionale, tuttavia, possono esserci delle eccezioni ma, in ogni caso, non si può lavorare per più di 48 ore a settimana, calcolate su 4 mesi, che possono essere estesi a 6 o a 12 mesi.
Per quanto riguarda il TFR, la pensione e l’indennizzo per infortunio sul lavoro, invece, potrebbero esserci dei problemi. Non si dubita sul diritto alla loro concessione anche agli stagionali, ma spesso sono riconosciuti in maniera insufficiente.
Gli stagionali devono essere coperti dall’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e hanno diritto ai contributi previdenziali ai fini pensionistici. Spetta, inoltre, l’indennità di malattia, in base alla durata del contratto di lavoro.
Chi ritiene di subire degli abusi da parte del datore di lavoro, può attivare una serie di tutele. Innanzitutto, al pari degli altri contratti di lavoro, anche quello stagionale va stipulato in forma scritta e deve contenere tutti gli elementi qualificanti, come la durata dell’attività, l’orario di lavoro, la retribuzione e il CCNL applicato. Prima di firmarlo, è essenziale leggere e valutare il contratto, per individuare eventuali anomalie e, infine, bisogna accertarsi che venga applicata la normativa sulla sicurezza.
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