Il datore di lavoro può decidere di modificare la programmazione delle ferie. Il dipendente può opporsi o è un diritto dell’azienda?
Aver programmato una vacanza e poi venire a sapere che il datore di lavoro ha modificato i piani ferie aziendali. Si può contestare la decisione o bisogna subirla cambiando anche i propri piani?
Le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore stabilito dal Codice Civile. Durante l’anno i dipendenti sono obbligati ad assentarsi dal posto di lavoro per un determinato numeri di giorni al fine di recuperare le energie fisiche e mentali. Presto arriveranno le ferie estive, forse quelle più attese da tanti lavoratori. La bella stagione garantisce relax e divertimento sia al mare che in montagna ma anche al lago o volando verso una nazione straniera.
Per risparmiare sui costi occorre prenotare con largo anticipo e questo è possibile grazie al piano aziendale delle ferie che permette di avere la certezza di quali siano i giorni da dedicare alla vacanza. Oppure non è cosi? Se da una parte le ferie sono un diritto del lavoratore, dall’altro è il datore di lavoro a determinare il periodo di vacanza in modo unilaterale (articolo 2109 del Codice Civile).
Cosa dice la normativa sulla programmazione delle ferie
Nella programmazione delle ferie che spetta – ribadiamo – unicamente al datore di lavoro, questo deve tener conto sia delle esigenze aziendali che delle esigenze dei dipendenti. Il lavoratore ha la facoltà di indicare il periodo che preferirebbe ma non è detto che l’azienda colga la sua richiesta. Deciderà dopo aver valutato l’aspetto gestionale e organizzativo e pianificato una corretta distribuzione dei periodi feriali.
In generale il datore di lavoro procederà predisponendo il programma delle ferie analizzando le assenze a disposizione per i singoli dipendenti e i periodi dell’anno in cui è possibile interrompere o ridurre l’attività produttiva. Poi pubblicherà questo piano ferie e i dipendenti dovranno essi stessi compilarlo entro una data scadenza. Infine valuterà il programma presentato dai dipendenti per approvarlo o meno. In caso di modifiche dovrà comunicarle ai lavoratori.
Purtroppo non finisce qui. In un secondo momento il datore di lavoro può cambiare ulteriormente la pianificazione delle ferie ma solo a condizione che la modifica sia dettata da un’esigenza eccezionale e imprevedibile oppure qualora sia cambiata la valutazione delle necessità aziendali. E non è tutto. Oltre a modificare il piano ferie, il datore può richiamare il dipendente in servizio (non vige comunque l’obbligo alla reperibilità) rimborsando le spese per il rientro anticipato.