Oggi c’è grande preoccupazione per quello che sarà il futuro, soprattutto per ciò che riguarda la pensione e il suo importo.
In un clima di grande incertezza, procedere a delle scelte congrue e calmierate oggi, offrirà in futuro la possibilità di beneficiare di un supporto valido a cui attingere, unitamente alla pensione. Fondare su una molteplicità di paletti è sostanziale, dopotutto in Europa è una cosa che si fa da tempo ma che in Italia ha avuto sviluppo solo negli ultimi anni, quando il sistema pensionistico ha iniziato ad avere problemi.
Con un cambiamento importante sul TFR si potrà accedere ad un importo maggiore, senza dover investire somme ulteriori ma avendo cura di finalizzare al meglio il proprio trattamento di fine rapporto per utilizzarlo bene, a seconda sempre della propria condizione e posizione.
Anche se nessun valore è assoluto e nessuna scelta definita in modo uguale per tutti, sicuramente è possibile determinare un beneficio da piccole variazioni. Il TFR viene cumulato nel tempo per ogni lavoratore dipendente, si tratta di un importo annuo corrispondente ad uno stipendio che viene messo da parte proprio dall’azienda e fruito al termine del rapporto di lavoro stesso.
Aiuta il lavoratore laddove vi sia un’interruzione oppure può convogliare come pensione laddove la persona esca dal mercato del lavoro direttamente per ritirarsi. La pratica più diffusa è quella di procedere direttamente al TFR in azienda, quindi una somma che viene liquidata direttamente al termine del lavoro stesso.
Quando si lavora per oltre 8 anni in un’azienda e quindi si accumula il TFR questo si può richiedere anche in anticipo ma solo al 70% e per questioni specifiche, come l’acquisto di una casa. Il datore può anticiparlo ma non sempre questo viene fatto, ovviamente per chi lavora nel pubblico o comunque presso grandi aziende è più facile che accada. In media un’azienda anticipa lo stesso al 10% dei lavoratori che ne hanno diritto non oltre. Il trattamento va a incrementare l’importo generale con cadenza annua perché viene rivalutato all’1.5% in maniera fissa + il 75% dell’inflazione prevista dall’Istat. Questo sistema di accantonamento è sicuro ma quando il lavoratore andrà a ricevere quella somma, questa verrà tassata quindi non sarà intera.
Se l’azienda per qualche motivo fallisse, potrebbero esserci problemi, la stessa potrebbe non pagare il TFR. Oggi però la legge offre valide alternative. Non è più obbligatorio infatti trattenere il TFR in azienda ma si può destinare al fondo pensione, sia chiuso che aperto. I fondi pensione oggi sono un’ottima scelta anche perché vantano una tassazione minima. In sostanza sono non solo più sicuri ma vanno ad aumentare direttamente l’importo della pensione al termine.
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