Spesso chi chiede un intervento di riparazione si sente chiedere una somma aggiuntiva come “diritto di chiamata”, ma non sempre è dovuto.
A tutti è capitato d dover chiamare un tecnico per riparare un elettrodomestico o qualche oggetto ancora in garanzia. Si tende a pensare che le riparazioni in questi casi non costino niente, invece non è sempre così.
C’è da dire però che non tutti i professionisti che rispondono alla chiamata di intervento si comportano in maniera trasparente, e quindi è opportuno fare chiarezza.
Cos’è il diritto di chiamata, e quando non è esigibile il pagamento della somma prevista
Può capitare che un elettrodomestico o dispositivo si rompa, e che si trovi ancora sotto la garanzia del produttore, o che la garanzia sia parziale su alcune parti.
Il consumatore ha diritto all’intervento gratuito di un tecnico, se l’oggetto è ancora in garanzia, che vada a riparare l’oggetto e/o a sostituirlo, a seconda del guasto rilevato. Nonostante ciò, a molti viene chiesto di pagare il costo del “diritto di chiamata”, la cui cifra varia in base al professionista.
Non è sempre tutto così semplice però; infatti anche se il dispositivo/oggetto/elettrodomestico è ancora in garanzia può capitare che alcune parti di esso non siano più coperte. In quel caso il tecnico chiederà il prezzo per la sostituzione o riparazione delle parti. Ma se chiede anche un “extra” per il diritto di chiamata, che si fa? Non sempre infatti questa cifra è dovuta.
Il “diritto di chiamata”, secondo le normative attuali a tutela dei consumatori, può essere chiesto solo per interventi effettuati su beni non coperti da garanzia. Dunque la chiamata del tecnico su dispositivi da riparare non più in garanzia ha ragion d’essere, indipendentemente dal fatto che poi l’oggetto in questione sia stato riparato o meno.
È anche vero però, che questo “sovraprezzo” deve essere comunicato al cliente in via preventiva, al fine di consentire al consumatore di scegliere se fissare un appuntamento col tecnico oppure no. Il Codice di Consumo norma infatti i “diritti irrinunciabili di informazione” tramite gli articoli 45 e seguenti.
Se un consumatore non viene informato, quindi, del costo del diritto di chiamata, ha il diritto di contestare il pagamento della somma e quindi di non versarla.
In ogni caso il consiglio è sempre quello di non lesinare sulle domande ai tecnici. Chiarendo tutto al telefono, e quindi anche il prezzo da pagare per qualsiasi intervento o non-intervento, non ci sarà poi da discutere e contestare il pagamento della fattura.