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Gigi D’Alessio, quel dolce aneddoto sul papà: “la ricchezza che mi ha lasciato mio padre”

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Dario Quattro

L’aneddoto del passato molto dolce e significativo, legato al papà di Gigi D’Alessio e raccontato dallo stesso cantautore

Gigi D’Alessio è un cantautore amatissimo, dal grande successo e che non ha bisogno di presentazioni. Protagonista della scena musicale, Gigi D’Alessio può vantare una carriera davvero incredibile, costellata di numerosi successi ed importanti collaborazioni, a riprova dell’alto valore del suo percorso artistico e professionale.

Gigi D’Alessio, il ricordo toccante del padre – fonte foto: Raiplay – (Cityzen.it)

Gigi D’Alessio è infatti cantautore, produttore discografico, attore, conduttore della tv e pianista, un vero artista di successo e di fama a livello internazionale che, tra le altre cose, ha anche ricevuto nel 2022 il premio “Napoli, città della musica”, dove ad essergli conferita fu anche la nomina di “Ambasciatore della musica napoletana nel mondo”. Per quanto riguarda i successi della sua carriera, soltanto per citarne un numero, ha venduto più di trenta milioni di dischi.

Proprio in virtù del successo del cantautore, non sorprende che l’attenzione sulle curiosità e sugli aneddoti legati all’artista sia sempre molto alta, e in tal senso forse non tutti conosceranno quanto Gigi D’Alessio raccontò qualche tempo fa nel corso di una intervista al Roxy Bar di Red Ronnie. Una conversazione lunga che toccò vari temi, tra cui anche un dettaglio prezioso, un ricordo del suo papà.

Gigi infatti in quell’occasione racconta che all’epoca della firma del suo primo contratto, il padre aveva un piccolo negozio di abbigliamento e “stava con una Peugeot, aveva una Peugeot 202“, e rispetto alle condizioni era “scassata, come diciamo noi a Napoli“. Il cantante aggiunge che lui ebbe in dono la macchina, per invogliarlo a fare il contratto. Si recò dal padre e gli disse che ora avrebbe potuto anche fermarsi col lavoro, aggiungendo anche “butta sta macchina…“. Il padre gli rispose, racconta: “Ricordati una cosa, sono io che ho fatto a te e non tu a me”.

Gigi D’Alessio, l’aneddoto del passato legato a suo padre: cosa trovò dopo la scomparsa del papà, l’insegnamento che prova a trasmettere anche ai figli

Un dolce e tenero aneddoto, quello che venne raccontato qualche tempo da Gigi D’Alessio al Roxy Bar di Red Ronnie, legato al papà del cantautore partenopeo. All’epoca, come detto, della firma del suo primo contratto, provo a convincere il papà a smettere col lavoro ed a regalargli una nuova auto. Alla fine, come racconta, riuscì a convincerlo.

Gigi D’Alessio, l’aneddoto di qualche tempo raccontato a proposito del papà – fonte foto: Raiplay – (Cityzen.it)

Gigi infatti spiega che gli disse che la gente avrebbe visto lui stare in Mercedes, e avrebbe potuto aver da dire a proposito del fatto che “il padre cammina in una macchina tutta rotta e alle sette del mattino va ad aprire il negozio”. Il cantante spiegò al padre che sarebbe stata una pubblicità negativa, perché “la gente non lo saprà mai. Non è che mi posso mettere a dire che volevo comprare la macchina a mio padre e mio padre ha detto di no, volevo toglierlo dal negozio e mio padre ha detto di no”.

Una volta che riuscì comunque a convincerlo ad accettare il regalo, “un’Alfa 146 usata con trentamila chilometri, e poi gli metto un po’ di soldi in banca”. Il cantante spiega che il papà morì dopo un po’, e lui trovò “la macchina con trentamila chilometri ed i soldi in banca.”

D’Alessio subito dopo, in quell’occasione, aggiunge che, per spiegare chi e come fosse suo padre, che era colui che “comprava i biglietti del concerto, veniva nello stadio, si faceva i suoi pianti, poi mi chiamava la sera e diceva ‘Gino a papà, sono orgoglioso di te”. Il cantautore afferma, durante l’intervista, di essere figlio di quest’uomo, e che è questa “la ricchezza che mi ha lasciato mio padre, i valori, ed è quello che sto cercando di donare ai miei figli.”

D’Alessio conclude parlando proprio dei valori, sottolineando che non si tratta di “macchina, la casa, la barca, la pelliccia, l’orologio. Questi non sono valori, questi sono svalori! I veri valori sono i sentimenti, ed i sentimenti bisogna trasferirli ai figli”.

Dario Quattro

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