Anche chi ha lavorato poco o non ha mai lavorato può accedere alla pensione. Ecco le opzioni disponibili per le varie categorie di contribuenti.
I requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia subiranno delle modifiche nei prossimi anni e alcuni contribuenti rischiano di ritardare eccessivamente l’erogazione della prestazione. Cosa succede se non viene maturata l’età contributiva richiesta dalla normativa?
Il dubbio affligge coloro che hanno avuto una carriera professionale discontinua, che temono di non poter ottenere l’assegno pensionistico. A tutela di tali categorie, ci sono delle soluzioni che consentono di smettere di lavorare anche se si possiedono meno di 20 anni di contribuzione.
In particolare, si tratta di due strumenti, rivolti a tre gruppi di contribuenti. Vediamo in cosa consistono e quali sono le condizioni per usufruirne.
Pensione senza o con pochi contributi: quali contribuenti possono richiederla?
La prima categoria di persone che rischia di non poter accedere alla pensione di vecchiaia è quella delle casalinghe. Per rimediare a questa problematica, è stato istituito un apposito Fondo presso l’INPS, a cui possono iscriversi anche i caregivers familiari (di entrambi i sessi) e i soggetti che svolgono il lavoro di cura dei familiari.
I versamenti al Fondo sono liberi, ma c’è un limite minimo pari a 26 euro al mese; di conseguenza, si matura un anno di contribuzione se ci accreditano circa 310 euro al mese. L’ammontare della pensione ottenibile dipende, ovviamente, dall’importo che si versa. Con 35 anni, ad esempio, si ha diritto a un assegno di circa 1.000 euro al mese, calcolato con il metodo contributivo.
Un’alternativa è la pensione sociale, che non prevede il versamento mensile dei contributi e può essere richiesta anche da chi non lavora. La legge, tuttavia, fissa una serie di requisiti, in particolare:
- un’età minima di 67 anni;
- la cittadinanza italiana oppure comunitaria. Per i cittadini extracomunitari, è richiesto il permesso di soggiorno di lungo periodo;
- la residenza stabile e continuativa in Italia per almeno 10 anni;
- lo stato di bisogno economico. Nel dettaglio, la pensione viene erogata in misura piena a coloro che hanno un reddito personale pari a zero, mentre in misura ridotta (pari a 435 euro) per i coniugati con reddito fino a 13.894 euro e per i non coniugati con reddito personale annuo fino a 6.947 euro.
Per chi possiede pochi contributi, infine, è disponibile l’opzione contributiva Dini. Spetta ai soggetti con 15 anni di contributi e almeno un contributo accreditato entro il 31 dicembre 1995 e 5 anni dopo il 1° gennaio 1996. Per chi ha 71 anni di età e 5 anni di contributi versati dopo il 31 dicembre 1995, infine, è disponibile la pensione anche con soli 5 anni di anzianità contributiva.