Quali conseguenze ha la richiesta di congedo 104 sulla pensione? In alcuni casi l’agevolazione potrebbe avere degli incredibili benefici.
La Legge 104 consente ai lavoratori dipendenti caregivers di disabili gravi di richiedere il congedo straordinario biennale.
Si tratta di uno strumento molto vantaggioso perché consente di percepire un’indennità pari alla normale retribuzione anche durante il periodo di assenza e, inoltre, di ricevere l’accredito dei contributi figurativi.
Di conseguenza, ci sono degli straordinari vantaggi anche sulla pensione, perché il congedo consente di avere un coefficiente più favorevole ai fini del calcolo dell’importo spettante. Analizziamo la questione nel dettaglio.
Grazie al riconoscimento della contribuzione figurativa, il periodo di congedo è utile sia per il raggiungimento del requisito per la pensione sia per il calcolo dell’assegno spettante.
Potrebbe incidere positivamente anche sulla pensione anticipata, come l’Ape sociale e Opzione Donna. Se il lavoratore ha già maturato le condizioni per accedere alla misura di flessibilità in uscita, può usare il congedo 104 per posticipare la data del pensionamento e ottenere due importanti vantaggi: la continuità del reddito e l’incremento del montante contributivo.
Durante il biennio di assenza, infatti, il caregiver continua a percepire lo stipendio e, dunque, non subisce alcun pregiudizio economico e, allo stesso tempo, guadagna due anni in più di contributi, beneficia di un coefficiente di trasformazione più vantaggioso e, di conseguenza, aumenta l’importo dell’assegno pensionistico.
Alla luce di tali considerazioni, alcuni lavoratori potrebbero volontariamente decidere di ritardare l’accesso alla pensione usufruendo del congedo straordinario, per godere a pieno dei vantaggi derivanti dalla contribuzione figurativa.
Ad esempio, una donna che ha raggiunto 61 anni di età e ha maturato 35 anni di contribuzione, potrebbe richiedere il congedo 104 (se ne sussistono i requisiti) per interrompere l’attività lavorativa, ma beneficiare della contribuzione figurativa fino a 63 anni, oppure sfruttare questo periodo per continuare a percepire lo stipendio. Ma potrebbe richiedere l’agevolazione anche per aumentare l’ammontare finale dell’assegno pensionistico, grazie all’incremento del montante contributivo e al miglioramento dei coefficienti di trasformazione legati all’età di uscita dal mondo del lavoro.
Coloro che utilizzano il congedo 104, infine, possono anche anticipare di due anni l’accesso alla pensione. Si tratta di un aspetto molto importante, soprattutto per i caregivers familiari che, così, possono dedicarsi totalmente alla cura e all’assistenza del malato.
Ovviamente, bisogna sempre considerare che si tratta di misure che potrebbero subire variazioni nel tempo. Di frequente, infatti, vengono modificati i requisiti per gli strumenti di pensionamento anticipato (come Ape sociale e Opzione Donna) e, per tale motivo, è necessario informarsi accuratamente circa gli effetti del congedo sulla pensione.
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