I contribuenti che intendono smettere di lavorare in anticipo entro quest’anno possono contare su ben 7 alternative. A chi sono rivolte e quali vantaggi assicurano?
Chi è nato nel 1960 ha a disposizione varie opzioni per andare in pensione nel corso del 2024. Il nostro sistema previdenziale, infatti, mette a disposizione dei lavoratori diverse misure di flessibilità in uscita, esperibili prima del raggiungimento dell’età pensionabile (attualmente pari a 67 anni).
Si tratta di una possibilità da cogliere al volo, anche perché alcuni di questi strumenti probabilmente non verranno rinnovati il prossimo anno e potranno essere utilizzati solo fino al prossimo 31 dicembre. Uno dei metodi più efficaci per smettere di lavorare prima è la pensione anticipata contributiva, rivolta a chi ha almeno 64 anni di età, 20 anni di contributi e ha iniziato a lavorare dopo il 1995.
Bisogna, però, maturare un assegno previdenziale non inferiore a 3 volte l’Assegno sociale (ossia 1.603,23 euro). Per le donne, tale requisito scende a 2,8 volte se hanno un solo figlio e a 2,6 volte se hanno due o più figli. Ma quali sono le altre strade per usufruire del pensionamento anticipato? Scopriamolo.
Pensione anticipata 2024: tutte le strade percorribili
Ci sono misure che permettono di smettere di lavorare senza un preciso presupposto anagrafico. Stiamo parlando della pensione anticipata ordinaria, accessibile con 42 anni e 10 mesi di contribuzione, per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi, per le donne, e almeno 35 anni di versamenti effettivi.
In alternativa, c’è Quota 41 precoci, destinata a coloro che hanno iniziato a lavorare molto presto e che hanno almeno 12 mesi di contribuzione prima del diciassettesimo anno di età. È, tuttavia, necessaria la maturazione di 41 anni di contribuzione e lo svolgimento di un lavoro gravoso per almeno 7 anni negli ultimi 10 o 6 anni negli ultimi 7, oppure la qualifica di caregiver, invalido al 74% o disoccupato (che ha smesso di percepire la NASpI da almeno 3 mesi).
Chi rientra in una delle seguenti categorie e ha 30 anni di contribuzione (o 36 per gli addetti ai lavori gravosi) e almeno 63 anni e 5 mesi di età può accedere all’Ape Sociale. Chi ha 62 anni di età e 41 anni di contributi (di cui 35 effettivi), poi, può interrompere la carriera lavorativa nel 2024 grazie a Quota 103.
Per le lavoratrici, fino al 31 dicembre sarà possibile richiedere Opzione Donna. Servono 64 anni di età e 35 anni di contribuzione. Bisogna, però, essere una caregiver, un’invalida almeno al 74% oppure licenziata o dipendente di un’azienda in crisi.
Chi ha un’invalidità pari all’80%, infine, può accedere alla pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile. In tal caso, servono almeno 56 anni di età, per le donne, 61 anni di età, per gli uomini, e 20 anni di contribuzione.