Il debitore può salvarsi dal pignoramento se la cifra da restituire è bassa? Scopriamolo con una guida al processo espropriativo.
Il creditore che ottiene un titolo esecutivo può procedere con l’esecuzione forzata sui beni di proprietà del debitore oppure sui crediti che questo vanta nei confronti di terzi espropriandoli.
In base al bene pignorato ci sono tre tipologie di pignoramento. Quello mobiliare – tutti i beni che si trovano nella residenza, dimora o ufficio del debitore – quello immobiliare – terreni, abitazioni, garage – e il pignoramento presso terzi – stipendio, pensione, conto corrente bancario. Per ogni tipo di pignoramento sono previste modalità di espropriazione dei beni differenti. In comune c’è un dettaglio molto importante. Non esiste un limite minimo sotto il quale il pignoramento non si può attuare.
Il creditore può vantare l’esecuzione forzata anche se il debito è irrisorio. C’è, però, un’eccezione se si tratta di debiti per cartelle esattoriali. Nello specifico, la normativa prevede che per l’ipoteca su immobili il credito dovrà risultare superiore a 20 mila euro. Per il pignoramento immobiliare, invece, la cifra minima è di 120 mila euro con valore patrimoniale del debitore superiore a 120 mila euro. Naturalmente rimane il fatto che la prima casa è impignorabile.
La procedura di pignoramento ha dei costi per il creditore che variano in base alla tipologia. Particolarmente oneroso è, ad esempio, il pignoramento immobiliare. Parliamo di soldi che il creditore deve anticipare pur non sapendo se la procedura andrà o meno a buon fine. Qualora dovesse vendere i beni all’asta non è detto che riuscirebbe a recuperare i suoi soldi. Ma di che cifra parliamo?
Per un pignoramento immobiliare servono circa 5 mila euro a cui aggiungere l’onorario dell’avvocato. Più il valore del bene è alto, poi, più l’importo sale. Significa, dunque, che per un debito di 400 euro, ad esempio, sarebbe da pazzi richiedere un pignoramento immobiliare. Il creditore prima di agire verificherà le disponibilità economiche del debitore e in caso di dubbio sulla reale possibilità di riottenere il credito abbandonerà l’idea di pignoramento qualora la cifra del debito sia bassa.
E se il debitore dovesse risultare nullatenente sarebbe impossibile recuperare anche un credito di elevato importo. Ricordiamo, poi, che ci sono beni impignorabili e beni che possono essere pignorati solo in parte come la pensione. C’è un minimo vitale da rispettare per garantire al pensionato di sopravvivere. Ad ogni creditore, dunque, le sue considerazioni prima di intraprendere una procedura di pignoramento.
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