Le superstizioni legate ai numeri 17 e 13 sono molteplici, ma qual è l’origine di tali credenze? Ve la sveliamo in questo articolo.
Quante volte avete sentito che sedersi in 13 a tavola porta male o che non bisogna intraprendere alcuna nuova attività di venerdì 17?
Molte persone sono convinte che questi due numeri catturino la sfortuna. A differenza di quanto si possa pensare, non si tratta di superstizioni diffuse solo nel sud Italia, ma nella maggior parte dei Paesi del mondo. Ogni Continente, infatti, attribuisce a determinati numeri un’accezione negativa.
In Europa e in America, ad esempio, sono il 17 e il 13, mentre in Asia il 4. Ma per quale motivo si ritiene che proprio questi numeri portino iella? Vediamo da cosa derivano queste paure.
In Italia, il numero 17 è quello che più di tutti si ritiene attragga la sfortuna.
Si parla di una vera e propria paura, che prende il nome di eptacaidecafobia e ha diverse manifestazioni. Ad esempio, nella smorfia napoletana il 17 si deve giocare al lotto se si verifica o si sogna una disgrazia, oppure se il giorno 17 cade di venerdì, si pensa che sarà una giornata nefasta.
Ma quali sono le origini della eptacaidecafobia? Al riguardo ci sono diverse teorie. C’è chi ritiene che il giorno 17 fosse stato eliminato da Pitagora perché situato tra due numeri “perfetti”, cioè 16 e 18, che simboleggiavano due quadrilateri.
Altri ricollegano la superstizione all’antica Roma, dove 17 si scriveva XVII, anagramma del verbo “vixi”, “sono vissuto” (dunque, sono morto).
La paura legata al numero 13, invece, è definita triscaidecafobia ed è diffusa non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti e in America Latina. Anche in tal caso, le spiegazioni sono varie. La più diffusa è che il 13 rappresenta un numero primo, divisibile solo per uno e per sé stesso, e, dunque, può causare disordine all’interno di un insieme ordinato.
Ma ci sono anche motivi religiosi, ad esempio, all’ultima cena parteciparono in 13, ossia Gesù e gli apostoli, e l’arresto dei cavalieri templari avvenne il 13 ottobre 1307.
In Estremo Oriente (in particolare, in Cina, Giappone, Corea e Taiwan), è molto diffusa la fobia del numero 4, detta tetrafobia. La superstizione deriva dal fatto che in cinese, giapponese e coreano tale numero si pronuncia “sì” e ha un suono molto simile al termine “morte“.
Per questo motivo, gli abitanti dei Paesi asiatici pensano che il 4 e i suoi composti attraggano la sfortuna. Di conseguenza, la numerazione dei piani dei palazzi passa dal terzo al quarto piano e nei grattacieli vengono esclusi tutti i numeri dal 40 al 49.
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