Come incide il congedo per gravi motivi sul conteggio dell’assegno pensionistico? La paura dei lavoratori è di avere un importo più basso.
Chi finisce il congedo straordinario 104 o supera il periodo di comporto può essere costretto a richiedere un congedo per gravi motivi. Dovrà, così, aspettarsi una pensione più bassa rispetto a quella preventivata?
Il congedo per gravi motivi è un periodo di aspettativa che non prevede retribuzione. Si può chiedere una volta trascorsi i due anni concessi dalla Legge 104 con il congedo straordinario retribuito dovendo ancora prendersi cura di un familiare con disabilità. In alternativa la misura può essere richiesta qualora le assenze per malattia siano talmente tante da far superare il periodo di comporto.
Durante il congedo per gravi motivi familiari non si percepisce stipendio, non si può svolgere altra attività lavorativa e il periodo non contribuisce all’anzianità di servizio. Possono fare domanda della misura il coniuge, i figli, i nipoti, i genitori, le nuore e suoceri di soggetti con handicap e i disabili stessi. I gravi motivi che giustificano il congedo sono il decesso del familiare, la cura di un familiare, disagi personali, patologie gravi del familiare.
Congedo per gravi motivi e pensione, cosa sapere
Gli anni di congedo si perdono ai fini della pensione non rientrando nel conteggio della contribuzione. I lavoratori si chiedono, dunque, se sia possibile riscattarli per tenerne conto al momento del calcolo dei contributi che danno diritto ad uno scivolo pensionistico piuttosto che un altro. Non tutti i periodi di aspettativa sono utili ai fini pensionistici ma per il congedo è possibile chiedere il riscatto.
Bisognerà presentare adeguata documentazione completa di certificazione medica della patologia ammessa o di certificato di morte del familiare o delle dichiarazioni degli impegni di cura di un disabile oppure della situazione di grave disagio personale. Possono accedere al riscatto i dipendenti pubblici e privati nel limite massimo di due anni ma per i periodi antecedenti al 1996 occorrerà presentare documentazione attestante la fruizione del congedo nonché i motivi della richiesta (libro paga, libro matricola, dichiarazioni del datore di lavoro).
Le regole che disciplinano il riscatto sono state inserite nella Legge 53/2000 e nell’articolo 5 del DL 564/1996. Naturalmente bisognerà pagare per procedere con il riscatto. Solo in questo modo i periodi di congedo per gravi motivi familiari potrà contribuire alla maturazione della pensione nonché al calcolo della stessa. Di conseguenza se non si dovessero riscattare i periodi di congedo allora l’importo dell’assegno pensionistico risulterà più basso.